Terzo Valico, Cirio accusa: “Assunzioni locali, accordi disattesi”
Presentando il programma, il governatore ha ricordato l'accordo per le assunzioni locali del Terzo Valico, rimasto sulla carta
TORINO — «Sul Terzo Valico faremo un incontro specifico entro l’estate: ci sono degli accordi sull’assunzione di cento lavoratori in provincia di Alessandria, ma sono stati disattesi e noi ora intendiamo farli rispettare». Le parole sono del governatore Alberto Cirio, che ieri a Palazzo Lascaris ha presentato ufficialmente il programma di legislatura. E non ci sono solo le assunzioni dirette, ma anche le mancate ricadute a livello locale sul fronte dell’alloggiamento degli operai, che risiedono per lo più nei campi base prefabbricati.
Il mancato rispetto dell’accordo sulle assunzioni nell’alessandrino era stato denunciato anche da Giovanni Cortese, segretario regionale della Uil, intervenuto venerdì della scorsa settimana a Novi Ligure, per la prima riunione monotematica della giunta Cirio. Nell’agosto 2016 infatti il commissario di governo Iolanda Romano aveva firmato con Regione, Provincia, sindacati e Cociv un accordo che prevedeva l’assunzione di 150 lavoratori dell’alessandrino. Il consorzio di imprese incaricato di costruire il Terzo Valico si era impegnato a reclutare 70 lavoratori edili più 30 addetti ai servizi, per un totale di 100 persone; 25 delle quali entro il settembre 2016 e il resto entro il gennaio 2017). Ulteriori 50 edili dovevano essere assunti entro aprile 2017, subordinatamente al finanziamento del quarto lotto, poi avvenuto.
Secondo il governatore Cirio l’intesa ha dato pochi frutti in Piemonte (i lavoratori alessandrini assunti Terzo Valico sarebbero solo qualche decina), mentre in Liguria le assunzioni sarebbero già state centinaia. Per questo il neo presidente della Regione ha annunciato che presto potrebbe tornare a Novi per una riunione dedicata al tema delle infrastrutture.