Secondo consiglio, prima lite: tutti contro Poletto
Bertoli (Lega) attacca il presidente del consiglio comunale Poletto (Forza Italia): "Vogliamo una guida più silenziosa ed efficiente"
NOVI LIGURE — Secondo consiglio comunale, prima litigata. Tutta interna alla maggioranza peraltro, con il capogruppo della Lega Marco Bertoli che ha redarguito il presidente del consiglio comunale Oscar Poletto (Forza Italia). E senza mezzi termini: «Il presidente deve avere la fiducia di tutto il consiglio, altrimenti rischia di perdere i suoi poteri. Vogliamo una guida più silenziosa e più efficiente. Queste cose a Novi non si sono mai viste», ha tuonato il leader dei consiglieri del Carroccio.
Ma quali sono le «cose mai viste» accadute ieri sera in consiglio comunale? Occorre fare un passo indietro a qualche minuto prima. L’assise è chiamata a esprimersi sul documento che stabilisce gli indirizzi per le nomine da effettuare nelle società comunali. È quasi una formalità, tanto che la minoranza in parte vota a favore (Lucia Zippo, M5s), in parte si astiene (Pd). La delibera, pur essendo di competenza della giunta, viene presentata dal presidente Poletto. Il capogruppo dem Simone Tedeschi lo fa notare e sottolinea l’atteggiamento ambiguo del sindaco Gian Paolo Cabella a proposito delle società comunali: «Prende tempo dicendo di voler approfondire i problemi, ma contemporaneamente invia una lettera a tutte le società, anche in quelle dove Novi ha una piccola partecipazione oppure governa insieme ad altri soci pubblici o privati, chiedendo le dimissioni dei consigli di amministrazione».
Poletto considera l’intervento di Tedeschi non attinente al punto in discussione: «Per questa volta le ho fatto la gentile concessione di lasciarla terminare, in futuro no». A prendere le difese del capogruppo del Pd interviene però la maggioranza, con Bertoli durissimo: «Il presidente è riuscito a compattare maggioranza e opposizione», dice. «È un problema vostro, non mio», ribatte Poletto. Il leghista, interrotto, rincara la dose: «Così non andiamo da nessuna parte. Sono intollerabili i continui commenti sugli interventi dei consiglieri. Il presidente deve avere la fiducia di tutto il consiglio, altrimenti rischia di perdere i suoi poteri. Vogliamo una guida più silenziosa e più efficiente. Queste cose a Novi non si sono mai viste». Perfino Francesca Chessa, capogruppo di Forza Italia e quindi collega di partito di Poletto, si associa alla protesta: «Presidente, ci lasci discutere».
Il dibattito poi è ritornato nel merito. Giacomo Perocchio (Lega) ha detto che la lettera inviata alle società comunali rappresenta «un segnale dell’intenzione di cambiare». Zippo ha apprezzato la scelta del sindaco Cabella: «È solo una esortazione a rimettere il mandato». «Era quello lo scopo – ha detto il primo cittadino – Chi non lo farà proseguirà nel proprio incarico fino alla fine del suo mandato». Tedeschi ha sottolineato la delicatezza del momento: «Il Cit è nel pieno del proprio piano triennale di rientro, Gestione Ambiente ha in programma importanti interventi sulla rete idrica e poi c’è la questione della raccolta differenziata sulla quale vogliamo sapere il vostro orientamento: peraltro il “metodo Contarina” che era stato scelto dalla precedente amministrazione è nel contratto di governo gialloverde tra Lega e Cinque Stelle».