Niente scuolabus per le medie, parte una petizione
A Serravalle Scrivia i genitori hanno scritto al Comune per chiedere di trovare una soluzione. Il sindaco: "Problemi di costi e di orari"
SERRAVALLE SCRIVIA — Addio allo scuolabus per i ragazzi delle scuole medie di Serravalle Scrivia. Da settembre, infatti, il Comune non garantirà più il servizio. Il problema nasce dalla nuova organizzazione degli orari delle lezioni, che entrerà in vigore il prossimo anno scolastico. Gli studenti delle medie, infatti, non andranno più a scuola il sabato e le ore di lezione dal lunedì al venerdì verranno aumentate, con il conseguente cambiamento degli orari di ingresso e di uscita. La settimana corta però rischia di mandare in tilt il sistema di trasporto scolastico, perché mezzi e autisti non sono più sufficienti a coprire tutte le corse necessarie.
«Il 25 giugno il Comune ha convocato i rappresentanti di classe delle scuole medie per informarli delle difficoltà, adducendo come motivazione il cambiamento degli orari di ingresso e di uscita – spiegano i genitori che si sono riuniti in un comitato – Mancano solo due mesi all’inizio del nuovo anno scolastico e in precedenza questo problema non era mai stato sollevato». Il comitato ha presentato una petizione in municipio, chiedendo che del problema venga investito il consiglio comunale: «La decisione avrà un grave impatto sulle famiglie coinvolte», spiegano.
Replica il sindaco Alberto Carbone: «Avevo avvertito che ci sarebbero stati dei problemi. Attualmente garantivamo due corse con il pullman del Cit e due o tre con il nostro scuolabus, con un costo di circa 50 mila euro annui. Con i nuovi orari spezzettati queste corse non sono più sufficienti. Per assicurare il trasporto anche ai 25-30 studenti delle medie che usano lo scuolabus (dei quali solo una decina abitano fuori paese) servirebbero altri 25 mila euro. È un costo sproporzionato, quindi abbiamo deciso di mantenere lo scuolabus solo per la scuola dell’infanzia e per quella elementare».
Il primo cittadino comunque non chiude alla trattativa: «Sono disposto a incontrare i genitori e a trovare insieme a loro soluzioni condivise». Anche le famiglie non alzano muri: «Siamo disponibili al confronto, ma il tempo stringe, manca davvero poco all’inizio delle lezioni e ci sono di mezzo anche le ferie estive. Non è solo un problema di conti, ma anche di scelte politiche e sociali».