I segreti degli organi a canne spiegati da un fisico
Walter Chinaglia a Borghetto spiega come ha ricostruito due organi rinascimentali a canne di legno. Poi concerto a Pratolungo
BORGHETTO BORBERA — Come venivano costruiti gli antichi organi rinascimentali con canne di legno? Nel Cinquecento e nel Seicento gli organari erano già a conoscenza dei principi scientifici che facevano funzionare questi complessi strumenti musicali? A rispondere a queste e altre domande sarà Walter Chinaglia, in un incontro organizzato nella chiesa di Sant’Antonino a Borghetto Borbera. Domani, venerdì 2 agosto alle 21.00 è infatti in programma la conferenza “Duoi organi per Monteverdi – Quando la fisica incontra la musica”. Chinaglia – fisico di formazione, costruttore di organi a canne, noto a livello europeo per le sue ricostruzione di organi in stile antico – illustrerà il metodo e le fonti storiche che gli hanno consentito di ricostruire due organi rinascimentali con canne di legno.
Ci saranno cenni alla fisica della canna d’organo e al contesto storico-scientifico tra Cinquecento e Seicento, mostrando come gli organari di quel periodo intuirono fenomeni e principi di funzionamento che sarebbero stati spiegati molto più tardi. La serata – a ingresso libero – proseguirà con brani musicali cinque-seicenteschi eseguiti da Letizia Romiti che suonerà uno dei “Duoi organi per Monteverdi” e sarà proiettato in anteprima il documentario girato dalla regista Sol Capasso.
Conferenza e concerto fanno parte della 35esima stagione di concerti sugli organi storici della provincia di Alessandria, organizzata dall’associazione Amici dell’Organo. La rassegna musicale proseguirà domenica 4 agosto alle 21.30 con un concerto a Pratolungo di Gavi, nella chiesa di Nostra Signora della Neve. In primavera infatti è stato terminato il restauro dell’organo, attribuito a Giovanni Mentasti di Varese e risalente all’ultimo quarto del XIX secolo. L’intervento è stato effettuato dai fratelli Raffaele e Paolo Marin di Lumarzo. Il concerto rientra nei festeggiamenti in onore della patrona della frazione gaviese.