Immigrazione, fotografie per raccontare quella di casa nostra
Il giovane fotografo novese Emanuele Lince presenta il proprio libro dedicato alle storie di tre giovani migranti "della porta accanto"
NOVI LIGURE — Un libro fotografico per spiegare l’immigrazione “qui da noi” e raccontare nel modo più semplice possibile la quotidianità di tre ragazzi che vivono nei centri di accoglienza della nostra città. L’idea è del 33enne novese Emanuele Lince, fotografo, che con la Puntoacapo editrice ha dato alle stampe “275/1484”, il volume che sarà presentato giovedì 3 ottobre presso la galleria Pagetto Arte di via Girardengo 85-87 a Novi Ligure (ore 18.00). Per l’occasione, la Pagetto Arte ospiterà una esposizione di fotografie di Emanuele Lince, da cui sono tratte le immagini del libro, visitabile dal 2 al 4 ottobre negli orari di apertura della galleria.
Lince ha voluto dare un volto e un nome a quelle persone che troppe volte vengono soltanto raccontate come numeri: «Ma non volevo parlare degli aspetti più eclatanti – dice l’autore – Volevo invece rendere le storie di Doumbia, Keita e Moussa in pochi scatti, come qualcosa di famigliare, di “normale”. Grazie a loro ho potuto narrare tre storie molto diverse tra loro con altrettanti approcci fotografici differenti e affrontando l’integrazione attraverso i temi del lavoro, dell’arte e dello studio».
Emanuele Lince ha iniziato fin da giovanissimo a confrontarsi con la fotografia, insieme al fratello Daniele, regista di cortometraggi. Dopo gli studi in giornalismo («e una miriade di lavori differenti») un paio d’anni fa ha deciso di buttare il cuore oltre l’ostacolo e ora sta per aprire uno studio fotografico in via Marconi a Novi. «Mi occupo di cerimonie e di fotografie per pubblicità, in particolare nel campo della moda», spiega.
Un anno e mezzo fa, mentre in Italia si dibatteva dell’ennesima nave carica di disperati in arrivo, Lince decide di realizzare un lavoro fotografico sul tema dei migranti e sceglie un approccio molto locale: «Le televisioni ci portano a Lampedusa, in Nord Africa, sulle navi delle Ong. Io invece volevo capire come funzionavano le cose nella mia città, sapere cosa c’è fuori dalla mia porta».
Il servizio completo sul Novese in edicola a partire da giovedì 3 ottobre