Torna a suonare l’organo “itinerante” di Molo Borbera
Nel 1855 era alla chiesa dei Francescani a Novi, poi venne trasferito nella nuova sede dell'Ordine e infine è approdato in val Borbera
MOLO DI BORGHETTO BORBERA — Torna a suonare l’antico organo della chiesa parrocchiale di Molo Borbera, frazione di Borghetto. Opera dell’organaro Camillo Guglielmo Bianchi, lo strumento fu commissionato nel 1855 dall’antica chiesa dei Francescani nel centro storico di Novi, oggi non più esistente. Fu in seguito trasportato nella nuova sede dell’Ordine subendo un rifacimento ad opera degli stessi allievi del Bianchi nel 1892. Infine nel 1959, quando i frati decisero di rimpiazzarlo con un organo a trasmissione elettrica, fu acquistato dalla parrocchia di Molo Borbera per volontà di don Manlio Pisacco.
L’organista novese Alessandro Urbano lo inaugurerà questa sera, venerdì 4 ottobre alle 21.00, suonandolo per la prima volta dopo il restauro a cui è stato recentemente sottoposto dalla ditta “Fratelli Marin” di Lumarzo, che ha comportato l’integrale ricostruzione della cassa. Tra i più talentuosi organisti italiani, Urbano si è recentemente esibito all’Opera di Ginevra, all’Opéra Bastille di Parigi e al Teatro della Città di Lussemburgo.
Il programma comprende brani di Antonio Vivaldi, Girolamo Frescobaldi e Bernardo Pasquini, nonché composizioni dei più noti autori italiani ottocenteschi quali Vincenzo Petrali, padre Davide da Bergamo, Vincenzo Bellini, Giovanni Morandi e Carlo Bodro.