Si respira aria di tradizione della Fraschetta al Sugherificio Maino, uno degli storici opifici di Spinetta specializzati nei tappi per l’enologia. Con oltre ottanta anni di attività – è stato fondato da Silvio Maino nel 1936 – la fabbrica prosegue la storia del comparto del sughero nel sobborgo, quando nel boom economico (Anni ’60) dava lavoro a 800 persone in paese. Oggi l’impresa – tra le poche rimaste nel settore – è gestita dal giovane nipote Alessandro, sempre nel rispetto della qualità e con un’attenzione particolare all’innovazione.
Certo, i tempi sono cambiati, i macchinari sono entrati in azienda e il mondo di questo ambito produttivo è sempre in continuo sviluppo. Ma quello che sembra un prodotto ‘semplice’, in realtà nasconde un lavoro di selezione e analisi che non si vede, ma il cliente finale lo ‘sente’. Il lavoro artigianale che c’è dietro alla produzione di un tappo di sughero è molto accurata: la ricerca dei materiali migliori in tutta Europa, l’attenzione al cliente, che arriva da tutta Italia: “Ne serviamo in Piemonte, Oltrepò Pavese, Toscana, Lazio”, dice orgoglioso il titolare Alessandro Maino, “I tappi alessandrini arrivano fino in Meridione”.
Alla base di tutto c’è la passione per un mondo affascinante che prosegue da tre generazioni: “Offriamo solo le materie migliori per garantire resistenza, durata e una chiusura perfetta. Siamo specializzati nella sanificazione grazie all’apporto di un importante laboratorio astigiano, per l’eliminazione del classico fastidioso sapore di tappo che può prendere il vino”.
Sette milioni di tappi personalizzati all’anno escono dal Sugherificio Maino che nonostante il periodo economico particolare si è specializzata in tutti i tipi di tappi a raso in base al tipo di vino da imbottigliare (fermo o frizzante), alla dimensione del collo e alla sua conservazione (orizzontale o verticale).