Gioiello di cartapesta antico di tre secoli: Maestà restaurata
La statua restaurata verrà esposta al Museo dei Campionissimi a partire da sabato. Si trovava alla Trinità
NOVI LIGURE — Ritorna a Novi Ligure un’opera artistica di grande valore storico e culturale. Sabato 30 novembre alle 17.00, il Museo dei Campionissimi ospita l’evento “La maestà ritrovata”, durante il quale verrà presentata al pubblico la settecentesca cassa processionale dell’oratorio della Trinità, oggetto di un lungo restauro. All’evento parteciperanno le restauratrici Francesca Ventre ed Emanuela Spera, Silvia Vicini del dipartimento di Chimica dell’università di Genova e la direttrice del Museo Chiara Vignola. La presentazione, inizialmente in programma il 23 novembre, era stata rinviata per l’emergenza maltempo.
Splendido esempio di un’arte tipicamente meridionale – nella specie, salentina – della statua di cartapesta raffigurante il “Padreterno con il Gesù”, realizzata nel 1709 e nota come “Il Padreterno” o anche “La maestà”, si conoscono gli artigiani, Pio Mario Bovone e Paolo Serra, ma ancora poco si sa sul progettista, al centro di attente indagini ancora in corso. L’opera resterà in esposizione fino al 29 marzo 2020 al Museo, che già custodisce tele di pregio provenienti dall’oratorio e dal monastero di Santa Chiara.
La cassa processionale passò in proprietà al Comune di Novi Ligure nel 1985, insieme all’oratorio e a tutti i beni mobili annessi. Al momento del ritrovamento, le condizioni conservative della statua erano pessime. L’apertura di piccoli saggi di pulitura ha invece permesso di accertare tre strati di colore e una rigessatura sotto la quale si notano tracce di doratura. ”Il Padreterno” oggi torna a casa dopo gli interventi di restauro affidati al Laboratorio delle Scuole Pie di Genova, con il supporto del dipartimento di Chimica dell’università. L’intervento, dal costo complessivo di quasi 61 mila euro, è stato finanziato dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dal Comune di Novi Ligure tramite l’utilizzo di parte dei proventi della vendita della farmacia comunale.