La Corte suprema ha deciso: confermata la sentenza precedente di disastro ambientale colposo
Ore 21.15 – La Corte suprema di Cassazione ha deciso. E sigla la parola fine sul processo contro il polo chimico: confermata la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Torino, disastro innominato colposo (tre condanne, quattro assoluzioni e una prescrizione).
Come già scritto dopo il risultato di Torino, “il risultato più utile del processo – avevano sottolineato gli avvocati di parte civile – è stato quello di imporre una bonifica vera, seria, della falda e non più interventi di portata insufficiente qual era il posizionamento iniziale di quattro pozzi di barriera. Per i cittadini è ciò che conta davvero perché l’ambiente è comunque compromesso”.
Ore 18,25 – La Corte suprema di Cassazione è ancora riunita.
Nel giugno 2018 la Corte d’Assise d’Appello, esattamente come si era pronunciata la Corte d’Assise di Alessandria, aveva riqualificato il reato da avvelenamento doloso a disastro innominato colposo.
I giudici avevano assolto Carlo Cogliati, Bernardo Delaguiche e Pierre Jacques Joris; si erano espressi per la condanna, invece, nei confronti di Giorgio Carimati, Giorgio Canti e Luigi Guarracino: le pene erano state ridotte da due anni e mezzo a 1 anno e 8 mesi ciascuno, con i doppi benefici di legge, ovvero la condizionale e la non menzione.
Assoluzione perché il fatto non costituisce reato (assenza di colpa o dolo) per Giulio Tommasi, e non doversi procedere per sopraggiunta prescrizione per Salvatore Francesco Boncoraglio. Erano stati confermati tutti i risarcimenti alle parti civili, compreso quello al Comune di Alessandria
escludendo però la Solvay come responsabile civile (questo significa che l’Amministrazione dovrà essere risarcita da chi è stato condannato).
Ore 16,05 – Il processo si occupa dell’inquinamento della falda acquifera di Spinetta ma c’è anche una componente emotiva. Perché in quell’area di Alessandria la gente si ammala di più. Lo racconta l’avvocato Vittorio Spallasso, difensore di parte civile.
Ore 15,30 – Un’ora, tanto è durato l’intervento degli avvocati della difesa Solvay. Ora la Corte suprema di Cassazione si è riuscita in camera di consiglio. Sono ore importanti, queste, per tutte le parti in causa perché, a meno di decisioni diverse, potrebbe essere il capitolo finale di una vicenda sofferta.
La Cassazione non entra nel merito dei fatti ma deve assicurare la certezza nell’interpretazione della legge (oltre ad emettere sentenze di terzo grado).
Ore 14,30 – “Il polo chimico ha dato del pane a tanti, ma quel pane era avvelenato”. L’avvocato Giuseppe Lanzavecchia ripercorre la storia industriale di Spinetta. Ora i legali di parte civile hanno concluso i loro interventi. Adesso tocca al pool di Solvay. L’accusa di avvelenamento delle acque è caduta già in primo grado e derubricata in disastro ambientale colposo.
Ore 13,51 – Oggi pomeriggio, dopo i legali di parte civile, parleranno gli avvocati Luca Santa Maria e Dario Bolognesi.
La difesa Solvay si sta battendo affinché “anche le residue accuse siano definitivamente annullate dalla Suprema Corte. La società precisa di aver adempiuto integralmente alle prescrizioni civili contenute nella sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino’. Secondo i due avvocati, l’impianto giuridico dell’accusa del pubblico ministero di Alessandria era stato ‘definitivamente smentito dai giudici di merito e abbandonato dalla Procura Generale di Torino. In Cassazione, quindi, si sta discutendo solo dell’accusa residua di disastro colposo, che la Procura di Alessandria non aveva contestato, e solo per le posizioni di dirigenti tecnici che sono stati, secondo noi, ingiustamente condannati, seppure a pene lievi’.
Ore 13,07 – Gli avvocati di parte civile cominciano ora i loro interventi (nella foto, da sinistra, Cristina Giordano, Vittorio Spallasso, Giuseppe Lanzavecchia e Laura Pianezza).
Hanno da poco concluso i loro interventi il Consigliere Relatore che ha fatto un’analisi dettagliata dei motivi di ricorso presentati dagli imputati. È stata poi la volta della Procura Generale che ha chiesto di rigettare tutti i ricorsi, molti dei quali dichiarandoli “inammissibili” e gli altri “infondati”. Ha poi dichiarato “intollerabili gli attacchi al pubblico ministero” Riccardo Ghio “durante il procedimento di primo grado”. La Procura Generale non avrebbe ritenuto di accogliere il ricorso del Secondo Grado, pur considerando bassa la pena inflitta agli imputati, per evitare che venga fatto un altro processo che allungherebbe così i termini di una vicenda che deve essere conclusa oggi per permettere le azioni civili delle parti in causa.
Ore 12,45 – Parla anche Laura Pianezza, uno degli avvocati delle parti civili: “Le vittime chiedono giustizia e che venga fatta piena chiarezza”.
Ore 12,03 – Il Procuratore Generale ha iniziato il suo intervento alle 12. A cosa va incontro il processo Solvay, ora di fronte alla Corte suprema di Cassazione?
Il ventaglio di ipotesi che si potrebbe prospettare: la conferma della sentenza emessa dai giudici della Corte d’Assise d’Appello, il rigetto del ricorso presentato e la richiesta di un nuovo procedimento d’Appello. Ma sul caso pesa anche il rischio della prescrizione.
Ore 11,07 – L’avvocato Giuseppe Lanzavecchia ripercorre il lungo iter che ha portato la gente di Spinetta a costituirsi parte civile.
Ore 10,45 – Gli avvocati Vittorio Spallasso e Laura Pianezza spiegano il nodo focale che ha caratterizzato il processo. Importanti sono il tempo e il modo in cui sarebbe stato commesso il reato.
Ore 10,40 – Il processo non è ancora cominciato.
ORE 9,30 – Il processo Solvay è approdato a Roma in Cassazione. Tra poco, alle 10, le parti entreranno aula. Dopo la Procura Generale la parola passerà agli avvocati alessandrini che rappresentano le parti civili la maggior parte delle quali di Spinetta Marengo, e poi alle difese. Questo articolo sarà aggiornato in tempo reale.