ALESSANDRIA – “Nel rispetto delle indicazioni contenute nel Dpcm dell’11 marzo scorso e vista l’impossibilità di assicurare in tutti i cantieri le indispensabili misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori, con grande senso di responsabilità ci troviamo costretti a chiedere un provvedimento che consenta di poter sospendere i cantieri, fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza. Dobbiamo prendere atto che non ci sono le condizioni per poter proseguire anche se avremmo voluto resistere e andare avanti il più possibile”: il presidente Ance Alessandria, Paolo Valvassore, fa sua a nome degli associati la linea indicata dal presidente nazional Gabriele Buia. “Si tratta di una richiesta grave e inedita di fronte alle difficoltà di proseguire senza esporre imprese e lavoratori a rischi non gestibili”.
L’organizzazione del cantiere, infatti, in troppi casi non consente di conciliare la prosecuzione dei lavori con le nuove disposizioni stabilite nell’ultimo decreto governativo. Tra le altre difficoltà segnalate dal sistema Ance su tutto il territorio nazionale vengono evidenziate l’impossibilità di reperire dispositivi di protezione individuale; l’impossibilità di assicurare servizi di trasporto, vitto e alloggio agli operai in trasferta; i respingimenti ai posti di blocco del personale e dei materiali diretti ai cantieri; i subappaltatori, i fornitori e il personale della committenza che non si presenta nei luoghi di lavoro.
“Per operare in sicurezza e con la necessaria chiarezza nei rapporti con i committenti – concorda Paolo Valvassore con il presidente nazionale Ance – chiediamo al Governo di adottare immediatamente una serie di misure necessarie che vanno inserite nel prossimo Dpcm per consentire alle nostre imprese di sospendere i cantieri”.
E tra queste l’ampliamento dei limiti e delle possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali ai lavoratori del settore di tutto il territorio nazionale per l’anno in corso; la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari, previdenziali, assistenziali e di qualsiasi altro genere in scadenza; la garanzia di liquidità alle imprese con una moratoria effettiva e automatica di tutti i debiti e l’attivazione immediata dei pagamenti per i cantieri che si fermeranno.
“Si tratta di uno sforzo eccezionale che dobbiamo fare e chiedere – sottolineano Paolo Valvassore e Gabriele Buia – affinché sia tutelata la nostra forza sociale ed economica così da essere in grado di poter tornare quanto prima a lavorare per far crescere il nostro Paese più forte di prima”.