Buoni spesa: “Arriveranno presto, non venite in municipio”
Il sindaco chiede di evitare assembramenti. A Novi destinati circa 150 mila euro. Partirà anche la distribuzione dell'invenduto
NOVI LIGURE — Saranno utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità i 400 milioni di euro in buoni spesa stanziati dal governo per far fronte all’emergenza Coronavirus e aiutare chi è in difficoltà economica. Le risorse sono state ripartite con due criteri: l’80 per cento del totale, per complessivi 320 milioni, è ripartita in proporzione alla popolazione residente di ciascun Comune; la restante parte, per complessivi 80 milioni, è ripartita in base al reddito pro capite di ciascun Comune (ai territori più poveri andrà di più).
Qualche cifra. A Novi Ligure saranno destinati circa 150 mila euro, circa 34 mila andranno ad Arquata e Serravalle, Gavi e Pozzolo ne riceveranno 24-25 mila, mentre Basaluzzo, Borghetto, Cassano, Predosa e Vignole si attesteranno sui 10-11 mila euro, e così via.
L’amministrazione comunale di Novi Ligure si sta già muovendo, ma il sindaco Gian Paolo Cabella fa un appello alla popolazione affinché non si rechi in municipio per chiedere i buoni spesa: «Ci siamo subito messi al lavoro per anticipare i tempi e fare in modo che la distribuzione di queste risorse e degli alimenti sia veloce – ha detto Cabella – Siamo consapevoli dell’assoluta urgenza e daremo ampia pubblicità ai provvedimenti adottati, non c’è bisogno di venire in municipio».
Già martedì scorso la giunta aveva imbastito le prime azioni per individuare le possibili soluzioni finanziarie e, con il presidente del Consorzio Servizi alla Persona, quelle organizzative. Come spiega l’assessore Pino Dolcino, ora il Comune è al lavoro anche sull’ipotesi di donare il cibo invenduto e in scadenza ai più bisognosi. «Chiederemo a supermercati e negozi di alimentari di lasciare l’invenduto a disposizione delle persone che non riescono a fare la spesa», ha detto Dolcino.