“Il Patto per la ripartenza dell’artigianato e del commercio, firmato sabato 2 maggio dalla Regione Piemonte, d’intesa con le Parti sociali Confartigianato, CNA e Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, a sostegno delle categorie che più hanno sofferto il lockdown totale delle loro attività, è un provvedimento che va nella direzione giusta, più volte da noi sollecitata” dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Alessandria, Adelio Ferrari.
Il “Bonus Piemonte” beneficerà oltre 37.000 micro e piccole aziende piemontesi, le quali potranno ricevere un primo contributo a fondo perduto per riprendere l’attività dopo due mesi di chiusura. La misura stanzia oltre 88 milioni di euro per erogare un contributo a fondo perduto di 2.500 euro estetiste e parrucchieri, ristoranti, gelaterie, catering, bar, sale da ballo e discoteche, a 2.000 euro per la ristorazione senza somministrazione (gastronomie, piadinerie e pizza al taglio) e centri benessere, 1.000 euro per i taxisti e NCC.
“Ora – prosegue Ferrari – anche il Governo deve fare la sua parte, consentendoci di riaprire tutte le aziende dal 18 maggio, garantendo la massima sicurezza per gli imprenditori, i lavoratori dipendenti ed i cittadini. Gli italiani hanno dimostrato la loro responsabilità sia nella fase di lockdown che nella ripartenza di lunedì 4 maggio, così come le aziende si sono dimostrate all’altezza della responsabilità di riavviare l’attività nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza condivisi. Chiediamo ora al Governo di emanare con sollecitudine le misure di sostegno economico promosse per tutte le aziende oggi in estrema difficoltà, dando seguito a quanto già fatto dalla Regione Piemonte per le anzidette categorie maggiormente colpite dalla chiusura forzata”.
“Le migliaia di aziende la cui attività è ancora sospesa, non potranno reggere la situazione di stallo e di attesa che si è andata determinando dopo il DPCM del 26 aprile; hanno la determinazione la responsabilità e le competenze per riaprire in assoluta sicurezza per addetti e clienti già dal prossimo 18 maggio, ma è indispensabile che il Governo approvi rapidamente i protocolli già condivisi e chiarisca definitivamente le procedure che le aziende dovranno adottare nei rispettivi comparti, affinché le stesse possano predisporre le aperture in tempo utile. Il rischio di contagio deve essere gestito non potendolo azzerare e fino a quando non sarà disponibile un vaccino, dovremo imparare a conviverci, adottando tutte le precauzioni e la prudenza di cui non difettano i nostri imprenditori”.