La pandemia non è una livella, non colpisce tutti egualmente, con le stesse modalità e con la stessa forza. Se analizziamo i dati in un’ottica di genere notiamo che la popolazione maschile e stata più colpita in termini di mortalità, ma analizzando i dati per fasce d’età si scopre che per le donne adulte (20-50 anni) le diagnosi di Covid 19 sono state superiori di oltre 10 punti percentuali a quelle degli uomini, soprattutto perché gran parte dei servizi essenziali che nella fase uno hanno continuato a lavorare vede una massiccia occupazione femminile. Ma il rischio più forte, terminata la prima fase della pandemia, è che il genere femminile non riesca a rientrare nel mondo del lavoro con le stesse modalità ante Coronavirus: molte donne hanno già chiesto la riduzione dell’orario (nella nostra provincia su un totale di 825 richieste di part-time da febbraio a maggio, 534 sono state presentate da donne) o periodi di aspettativa e molte sono arrivate a presentare le dimissioni volontarie (nel periodo da marzo a maggio sono state registrate 25 dimissioni volontarie di lavoratrici madri con figli sotto i 3 anni, ovvero una ogni due giorni circa).
La Camera del Lavoro di Alessandria, per essere vicini alle lavoratrici del territorio, ha costituito lo sportello “lavoratrice chiama”, raggiungibile al numero 3455967016 anche tramite whatsapp o all’indirizzo mail lavoratricechiama@cgil.al.it, per cercare di dare loro un supporto e per provare a individuare insieme delle soluzioni che permettano di trovare il giusto equilibrio fra vita privata e lavoro.
La decisione nasce dal fatto che nelle ultime settimane sono arrivate tante telefonate da parte di lavoratrici che si trovano in difficoltà nel dover rientrare al lavoro e che, per effetto delle scuole chiuse e del welfare familiare a cui non è possibile fare sempre ricorso, vedono l’organizzazione familiare in molti casi ingestibile: questo nella maggior parte delle volte si traduce nella decisione della donna a rinunciare al lavoro, con conseguente diretto impatto reddito familiare e con ripercussione nel tempo sulla situazione economica del nostro territorio.
Spesso le famiglie si sentono lasciate sole nel prendere delle decisioni di questo tipo e, come gruppo politiche di genere della CGIL Alessandria, siamo convinte che le lavoratrici con l’aiuto del sindacato, dopo un colloquio che può servire per avere una conoscenza delle molteplici possibilità che a volte i contratti in vigore offrono, potranno prendere delle scelte lavorative in modo più consapevole e ponderato.
Siamo consapevoli che, come affermano molti economisti, il contributo delle donne in questa fase di ripartenza sia indispensabile e che da un punto di vista sociale ed economico non possiamo permetterci di cancellare quanto faticosamente conquistato in questi anni, anzi riteniamo che la ripresa possa e debba portare reali miglioramenti per le donne nel mondo del lavoro.
La CGIL di Alessandria è pronta per fare la propria parte fornendo assistenza alle lavoratrici con lo sportello “lavoratrice chiama” e chiedendo alle istituzioni di ripristinare, a costi adeguati alla crisi economica, tutti i servizi di welfare per le famiglie per evitare che le conseguenze di questa crisi ricadano pesantemente sulle donne e sul loro futuro.