Ex Ilva, 24 ore di sciopero nel giorno dell’incontro tra ministro e sindacati
NOVI LIGURE – Si surriscalda il clima negli stabilimenti italiani del gruppo ex Ilva, attualmente gestiti dalla multinazionale franco-indiana ArcelorMittal che venerdì sera ha dichiarato altri 3.300 esuberi sui 10.700 dipendenti che compongono la forza lavoro in Italia.
Dopo aver replicato con comunicati e dichiarazioni dai toni durissimi, nella tarda mattinata le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie, hanno dichiarato 24 ore di sciopero a partire dalle ore 7 di martedì, giorno in cui è previsto l’incontro tra i sindacati e il ministro dell’Industria e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
I sindacalisti hanno annunciato in un comunicato di ritenere “inaccettabile il piano industriale presentato da ArcelorMittal al Governo venerdì sera, non ancora ufficializzato ma contenenti esuberi nei vari siti del gruppo”. Fim, Fiom e Uil rivendicano “la piena occupazione, gli investimenti e il risanamento ambientale previsto dall’accordo del 6 settembre 2018”.
Infine, si ritiene ancor più grave che le decisioni dell’azienda si basino su un accordo tra la stessa ArcelorMittal e il Governo, siglato nello scorso mese di marzo, ma a tutt’oggi sconosciuto.