Grazie a chi a scuola ha seguito con passione il nostro Mattia
Diciottenne con sindrome di Asperger, ha superato l'esame di quinta superiore grazie all'aiuto di insegnanti e assistenti
NOVI LIGURE — Riceviamo e pubblichiamo da Giuseppe Zito, papà di Mattia, alunno dell’istituto Ciampini-Boccardo dove ha appena concluso il proprio percorso di studi.
Illusione o ambizione è il dubbio che ti assale quando realizzi (e metabolizzi qualora fosse possibile), di avere un figlio disabile che potrà essere almeno in parte uguale agli altri. Un dubbio che fa parte di te e ti accompagnerà per tutta la vita.
Ci sono persone poi che lungo il percorso ti influenzeranno con il loro pessimismo che non mancheranno di riportarti alla cruda realtà, persone invece che ti incoraggeranno nel perseguire i risultati. Persone che vogliono speculare proponendo querele alla sanità pubblica per via di ipotetici danni causati dai vaccini, arricchendosi con costose parcelle, persone che ti proporranno miracolose cure che si riveleranno poi solo palliativi… Oppure persone che ti aiuteranno a credere che poi il problema non sia così grande, ti aiuteranno a reggere la sconfitta del confronto con altri bambini normodotati che affronterai quotidianamente all’uscita e all’entrata di scuola con gli altri genitori.
Illusione o ambizione, ho capito che non si può risolvere il quesito da soli, ma occorre l’aiuto di altre persone. Quindi serve la fortuna che le persone che ti accompagneranno lungo questo “dubbio” dovranno essere inevitabilmente ambiziose. È inevitabile se vogliamo perseguire importanti risultati, come quello raggiunto oggi da nostro figlio Mattia.
Mattia oggi è un ragazzo diciottenne affetto dalla sindrome di Asperger, una patologia dello spettro dell’autismo, che ha appena ottenuto il risultato inizialmente da illusi di affrontare e superare l’esame di maturità come i suoi coetanei (un esame non valido a livello di diploma, ma certifica il suo percorso formativo differenziato).
Ma arriviamo alla storia bella, una storia fatta di persone comuni (definizione molto diminutiva), persone che non si sono accontentate di essere professionali, ma hanno preso a cuore la nostra missione. Persone incaricate inizialmente di alleviare il “posteggio a scuola” – come ci si rassegna spesso a pensare noi genitori di ragazzi con disabilità – che si riveleranno invece persone di “famiglia” che impiegheranno il proprio tempo e risorse alla causa.
Qui avviene la magia; il passaggio da illusione ad ambizione, e ti ritrovi davanti a una commissione d’esame ad ascoltare Mattia davanti a un computer a presentare il suo lavoro con argomenti come l’Unione Europea oppure le opinioni su Greta Thumberg, dettagliatamente in lingua straniera…
L’unica illusione è quella di credere di essere da soli, che non esistano persone fantastiche, come Barbara, insegnante di sostegno dei cinque anni all’istituto Ciampini-Boccardo, che non ha mollato mai Mattia, nemmeno nei momenti cruciali, nemmeno in quarantena, seguendolo con video lezioni, e compiti, nemmeno durante i propri problemi di famiglia, e nemmeno mentre era malata…
Come le sue insegnanti durante tutto il percorso scolastico a partire dalle classi elementari, fino ad arrivare alle attività pratiche come l’aggiustaggio, elettronica e il disegno digitale. Come le sue assistenti personali in classe: Maria Luisa, Stella, Alice, Mariarosa, Silvia e Ruth.
Come Silvia, titolare del concessionario “Novi Auto” che ha preso con se Mattia per il percorso di alternanza scuola-lavoro e gli ha insegnato attività come fatturazione e archiviazione, tenendolo vicino alla sua passione per le auto.
Tutto questo dev’essere da esempio per le famiglie rassegnate e poco “ambiziose”, di farsi circondare da persone come queste che hanno aiutato noi, di non mollare anche al costo di presentarsi più volte negli uffici dell’assessorato agli studi per qualche ora di sostegno in più, o dal dirigente scolastico per qualche incidente accaduto, di non mollare quando invece si presenteranno persone negative, non mollare di fronte all’ennesimo taglio economico sulla scuola e sulla disabilità. Non mollate mai, i nostri figli se lo meritano…