“Il 2020 avrebbe dovuto rappresentare un anno piuttosto importante per l’edilizia, confermando il leggero miglioramento che sembrava intravedersi dai dati presentati in occasione del precedente Rapporto congiunturale. Nessuno poteva prevedere l’avvento di una ‘variabile impazzita’ capace di complicare, ancora una volta, una ripresa già di per sé piuttosto lunga e faticosa”. Paolo Valvassore, presidente del Collegio Costruttori Ance della provincia di Alessandria ha aperto così la presentazione del “Rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni”.
Se il Covid 19 ha tracciato una linea di demarcazione piuttosto netta fra quello che era il mondo prima del suo arrivo e quello dopo, “un altro duro colpo – ha detto il presidente Valvassore – è arrivato il 30 giugno scorso dalla scelta del Governo di chiedere a Bruxelles la proroga di ulteriori tre anni del meccanismo fiscale dello split payment”. Si tratta di un meccanismo con il quale le imprese non ricevono il pagamento dell’Iva da parte delle Stazioni Appaltanti pubbliche ma, al contempo, sono costrette a riconoscerla ai propri fornitori: “il buco generato nelle casse delle imprese sarebbe anche tollerabile se i rimborsi Iva da parte dell’erario fossero veloci ma dall’indagine che Ance ha svolto presso le proprie imprese associate risulta che il 60 per cento deve aspettare almeno nove mesi per ottenere il rimborso dell’Iva, mentre il 90 per cento denuncia tempi superiore ai tre mesi”.
Dai dati della Cassa Edile di Alessandria emerge, però, uno scenario “incoraggiante – come lo definisce Paolo Valvassore – con una ripresa delle ore lavorate e della massa salari denunciata dalle imprese, rispettivamente pari a + 6,50 per cento e + 15 per cento rispetto all’anno precedente; seppur ancora distante dai numeri precedenti alla crisi. Va rilevato anche un leggero aumento del numero dei lavoratori a fronte di una sostanziale invariabilità del numero delle imprese iscritte, che continuano ad essere micro-piccole: infatti, quelle fino a dieci addetti rappresentano l’89 per cento del totale”.
Nei mesi da marzo a maggio di quest’anno le imprese hanno dovuto ricorrere alla Cassa Integrazione Ordinaria con un monte ore autorizzato dall’Inps che ha superato oltre dieci volte quelle dell’intero 2019. “Ma i dati dello scorso mese di maggio – sottolinea il presidente dei costruttori – sembrano mostrare i segni di una prima inversione di tendenza con il ritorno al lavoro della maggior parte delle imprese.
Analizzando i dati dell’ultimo semestre del 2019 e del primo semestre 2020 emergono due fenomeni eccezionali: gli eventi alluvionali e la pandemia. “Merita di essere sottolineata – afferma Paolo Valvassore – la grande sensibilità delle istituzioni nei confronti del nostro settore e la prontezza con la quale la Regione Piemonte ha fornito indicazioni per assicurare alle imprese il riconoscimento di sovraccosti sostenuti per le mutate condizioni di esecuzione dei lavori, insieme all’avvedutezza della Provincia di Alessandria che ha valorizzato aspetti fondamentali come la regolarità contrattuale e il puntuale assolvimento degli obblighi formativi in materia di sicurezza”.
Infine, il settore immobiliare che, nel 2019, ha fatto riscontrare un ulteriore incremento dell’11 per cento del numero di compravendite di immobili residenziali rispetto al 2018: 23 per cento nel Casalese (da 624 a 769), 19 per cento nel Valenzano e Alessandrino (da 478 a 567), 10 per cento nel Novese Ovadese (da 855 a 937), 14 per cento nel comune di Alessandria (da 905 a 1028), 4 per cento nell’Acquese (da 503 a 524). Unico dato negativo il Tortonese con un meno 5 per cento (da 539 a 510).
Dalle tabelle elaborate dalla struttura del Collegio Costruttori Ance si rilevano anche i dati relativi ai titoli abilitativi rilasciati o comunicati ai 7 comuni centri zona della nostra Provincia: nel primo semestre 2020, a fronte di una riduzione del 32 % del numero di permessi di costruire – necessari per avviare gli interventi più significativi, come nuove costruzioni, sostituzioni edilizie e ad ampliamenti – il numero di “comunicazioni di inizio lavori asseverate” (Cila) – principalmente utilizzate per avviare interventi di manutenzione straordinaria – ha segnato una contrazione più contenuta (-24 %).
“Le nostre imprese hanno ripreso a lavorare – ha affermato il presidente Valvassore – ma occorrono certezze nella programmazione dei lavori, soprattutto di opere pubbliche, insieme alla garanzia di pagamenti rispettosi della normativa europea. Oggi, in aggiunta alle speranze di sempre, abbiamo la possibilità di usufruire di consistenti finanziamenti capaci di modernizzare il nostro Paese e le nostre comunità. L’augurio è quello di non veder vanificata una opportunità che non si ripresenterà”.
Alla presentazione del Report 2020 sull’industria delle costruzioni, coordinata dal direttore del Collegio Costruttori Ance di Alessandria, Marco Massone, è intervenuto il direttore del Centro Studi Ance, Flavio Monosilio.