«I contagi potrebbero crescere. Le prime verità tra due settimane»
ALESSANDRIA – I dati sul Piemonte e, in particolare, su Alessandria sono, al momento attuale, abbastanza tranquillizzanti. Vorrei però spendere qualche parola, meno tranquillizzante, sul contesto che ci circonda.
I Paesi a noi vicini stanno conoscendo una seconda ondata epidemica: la Spagna ha circa 6mila casi al giorno, la Francia 4mila e la Germania 1.700. Poi c’è la Romania con 1.400. Romania, Bulgaria, Serbia, Grecia e Croazia stanno a circa 200. E anche Malta, Paese per cui è richiesto il tampone di ritorno da un soggiorno, sebbene abbia numeri assoluti piccoli (50-60), tuttavia ha un rapporto elevato rispetto alla popolazione, tipo 10 volte il dato italiano.
Non è finita
Ora, nel caso dell’Italia, stiamo commentando questa situazione di coda, rispetto all’intera curva epidemiologica. Rispetto al picco della pandemia, la situazione è tranquillizzante. A marzo il tasso di incremento dei nuovi casi era del 21%, mentre ora è appena dello 0,2%. Ma bisogna fare attenzione all’utilizzo dei grafici e alle tendenze.
Dal primo punto di vista è evidente che se utilizziamo un grafico lineare in cui c’è un massimo di 6mila, una situazione in cui invece i casi sono 600 tendono a scomparire.
La situazione diventa più chiara se si usa una scala logaritmica, che di fatto mette in evidenza i tassi di variazione: si vede nettamente la dinamica crescente degli ultimi tempi. Ora, con 600 casi al giorno, siamo a circa 18mila al mese. Attualmente vengono ricoverati (nuovi ricoveri) il 2% circa dei nuovi casi e lo 0,3% finisce in terapia intensiva. Il tasso di letalità è ancora (agosto) il 3,5%. Con questo trend, quindi, finirebbero in ospedale al mese 450 persone, 60 in terapia intensiva. I decessi mensili potrebbero arrivare a 600.
Numeri preoccupanti, quindi, che smentiscono completamente la tesi che il virus sia clinicamente morto, e che i positivi, in gran parte asintomatici, “non siano malati”.
Piemonte bene, ma…
Tra l’altro, le dinamiche delle terapie intensive seguono con un certo ritardo (10-14 giorni) quelle dei nuovi contagi, per cui l’aumento delle terapie intensive di agosto (25 a ieri), pur ormai visibile, potrebbe sottostimare e dinamiche dei prossimi giorni. E a finire qui non sono più soltanto i vecchi, ma anche i giovani, con il caso limite della bambina di Padova di 5 anni.
Comunque, per ora, il Piemonte mostra una stabilizzazione sui 34 casi al giorno e Alessandria addirittura in discesa da 3 a 1,3: la nostra regione ha uno dei tassi di crescita più bassi (0,7%), come anche la Lombardia. Ma quelle che al momento attuale hanno i tassi di crescita più elevati, sono quelle che fino a poco tempo fa avevano bassa incidenza storica e bassa crescita.
La provincia: zero vittime da otto giorni. E più tamponi
Cinque contagi in più, ieri, in provincia e 52 in tutto il Piemonte. «Ma – rileva il professor Bianchi – con un numero molto elevato di tamponi: addirittura 4.824 (come tra fine maggio e inizio giugno), a fronte di una media di 2.200. E la nostra regione mostra, all’interno di un quadro nazionale in crescita, una tendenza ancora accettabile. Tornando ad Alessandria, anche le 5 positività di oggi (ieri, ndr) confermano negli ultimi 7/10 giorni una flessioni, perché siamo passati da 3 a 2 episodi di media, che sono gli stessi che avevamo a fine giugno e a metà luglio. E, soprattutto, zero decessi da otto giorni».
Che percentuale d’incremento ha rilevato? «Sul nostro territorio quella a sette giorni è dello 0,3%, di molto inferiore a quella piemontese che 0,75% e di quella italiana, pari addirittura all’1,54%». I positivi sono sempre per la maggior parte asintomatici? «Sì – conferma il docente – per il 75%, ma i casi importati salgono al 46%: ecco l’effetto delle vacanze e della movida».