Contagi in crescita in Italia, ma l’Alessandrino è in controtendenza
ALESSANDRIA – Il nuovo grafico elaborato per ‘Il Piccolo’ dal professor Carluccio Bianchi (docente di Macroeconomia dell’Upo) sull’andamento dei contagi (foto grande), fotografa nella maniera più eloquente la realtà di oggi: a differenza di una curva italiana e lombarda in crescita, quella piemontese ha un altro tipo di salita, mentre addirittura quella alessandrina appare tuttora in controtendenza.
«L’elaborazione – racconta il docente – parte dal 1° luglio, perché quel giorno l’Italia termine il ribasso della Fase 3. La Lombardia ha tenuto fino a inizio agosto, mentre il caso da studiare è quello della nostra provincia, perché la curva epidemiologica dei nuovi casi è in discesa, tanto da essere ritornati a un positivo di media al giorno».
«Tornati a 1 al giorno»
Quali sono i numeri che più l’hanno colpita? «Basta fare il raffronto – risponde Bianchi – In Italia siamo a 870 di media, in Lombardia a 140, in Piemonte a 40 e nell’Alessandrino a 8. L’incremento è così pari al 2,4% nel nostro Paese, all’1% in Lombardia e allo 0,9% in regione, dove è Vercelli a tirare (forse ancora per il peso del focolaio dei dominicani di inizio mese) con un parziale di +1,9%, davanti a Novara (+1,5%) e Cuneo (+1,4%). Torino, dal canto suo, fa +0,8%, ma attenzione: vanta la metà dei casi di tutto il Piemonte e, nell’arco dei sette giorni, il +73 che abbiamo avuto (da 212 a 283) è quasi per intero del capoluogo, che da sola quota ben 63 casi in più».
Con una nota: da Predosa segnalano che alle tre persone sottoposte al test nel periodo di Ferragosto, si sono aggiunti due componenti della stessa famiglia che era risultata positiva. Stanno tutti bene, si trovano in isolamento domiciliare e monitorati dall’Asl.
«Positivi al minimo»
E Alessandria? «Scende da 11 a 8, non ha decessi da dodici giorni e, con 152 positivi a due tamponi, è al minimo storico. Gli asintomatici – conclude Bianchi – continuano ad essere i tre quarti, ma sono cresciuti sia gli ospedalizzati (+8) che le terapie intensive (+3). E gli stessi isolati a domicilio sono 200 in più, con gli episodi di contagio importati che hanno superato il 50%, arrivando fino al 57%: si tratta, dunque, di gente che era fuori per vacanza o lavoro, perché solo il 3% (9 soggetti) è dei cosiddetti “non attribuiti”, sostanzialmente i migranti redistribuiti tra le varie regioni. Che, da noi, sono arrivati a Castello d’Annone qualche giorno fa».