«I contagi sono in risalita, ma Alessandria appare resiliente»
ALESSANDRIA – Un balzo di contagi proprio nella giornata di ieri – 88 in Piemonte (di cui 55 asintomatici e, del totale, 37 screening, 41 contatti di caso e 10 con indagine in corso, con 34 importati su 88) e 8 nell’Alessandrino – porta la tendenza regionale sulla linea di quella italiana. Pur, è giusto sottolinearlo, con numeri e percentuali di crescita ben diverse.
«Tendenza a crescere»
«La curva epidemiologica del Piemonte ha incrementato la propria salita, in linea con la Lombardia e l’Italia – commenta il professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo che da mesi ormai sta studiando i numeri della pandemia – Al momento, però, l’aumento percentuale settimanale è nettamente inferiore, perché ad esempio se per il Piemonte parliamo di un +1,2% e per la Lombardia di un +1,4%, per l’Italia il dato di riferimento è un bel +3,1%».
Quali territori stanno trainando la diffusione del coronavirus? «Ci sono alcune regioni su cui si dovrebbe riflettere – risponde Bianchi – Tanto per citarne qualcuna, la Campania è a +14% nell’arco di sette giorni, il Lazio a +12% e la Sardegna, addirittura, a +25,5%. Alessandria, al contrario, per usare un termine fisico mostra ancora una certa “resilienza” alla salita, è arrivata ad avere 0 decessi da 15 giorni, rimanendo su una media di 2 episodi quotidiani a fronte dei 55 della regione. Che fa un totale di 382 positivi nella settimana, quota che non veniva toccata dai primi di giugno, all’inizio della cosiddetta Fase 3».
Le singole province come sono messe? «In forte incremento vediamo Vercelli con + 3,4%, Novara con +2,6% e Vco con + 2,5%. L’Alessandrino è il più basso di tutti, con appena lo 0,3%. La stessa area di Torino fa +0,9%, ma impattando su una popolazione che è praticamente la metà di quella regionale sono 137 casi».
«I tamponi? Sono pochi»
Il docente ha un sassolino da togliersi dalla scarpa: «Io credo si stiano facendo troppo pochi tamponi, specialmente se consideriamo il periodo di ripresa dei contagi: negli ultimi due giorni ne sono stati eseguiti rispettivamente 4.900 e 5.500, ma se prendiamo come riferimento il mese di agosto vediamo che per trovare un positivo sono stati necessari 80 test. E se da questa cifra togliamo le verifiche su chi già sapevamo essere contagiato, scendiamo a 42. Ma a luglio erano 264 e a giugno 135: ecco perché, a mio parere, l’attività di tracing è insufficiente».