“I contagi? Previsioni impossibili. Le scuole saranno il vero test”
ALESSANDRIA – Il ‘triplo zero’ (zero decessi, zero nuovi contagi, zero guarigioni) registrato ieri nell’Alessandrino sul fronte dell’emergenza coronavirus ha un po’ raffreddato la risalita della media dei positivi sul territorio, ma i numeri – ora più che mai – devono indurre tutti alla massima cautela.
Spenti i focolai
«C’è qualche elemento di difformità rispetto a qualche giorno fa – conferma il professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo – Per l’Italia, ad esempio, la tendenza al rialzo con una certa stabilizzazione sugli alti numeri continua e, rispetto ad esempio all’inizio del mese di agosto, siamo a cinque volte tanto. Più stabile invece la Lombardia, mentre il Piemonte sembrerebbe in leggera controtendenza, perché nell’arco dei sette giorni che come di consueto prendiamo in esame la curva dei contagi scende».
Che spiegazione dà? «Incide, principalmente, lo sgonfiamento dei focolai di Vercelli e Novara: se, infatti, in regione caliamo da 498 episodi di contagio a 414, questi 86 casi in meno si devono sostanzialmente al -57 di Vercelli e al -29 di Novara. Poi, a parte Asti e Biella che sono sempre in leggerissima riduzione, Alessandria e Cuneo salgono rispettivamente di 14 e 18 unità. Ecco, dunque, che si nota la risalita – in ritardo rispetto ad altri territori – della nostra provincia e, a parte il ‘triplo zero’ di oggi (ieri, ndr), i numeri di venerdì, sabato e domenica lo confermano».
Su quale media siamo attestati? «Abbiamo 5,4 casi al giorno – risponde Bianchi – ma ad agosto eravamo a 2,2 e a luglio addirittura a 1,4: stiamo di conseguenza tornando ai livelli del 23 giugno. Il dato positivo, al contrario, è quello dei decessi: infatti, non ne registriamo più uno da ben 26 giorni».
Su i contagiati
E i positivi? «Aumentano, tanto che dopo aver toccato il minimo storico di 127 oggi siamo a 152, frutto della salita da 24 a 38 nell’arco di una settimana e di guarigioni in calo (media settimanale pari a 1,3). Le terapie intensive, in Piemonte, crescono di una unità, mentre gli ospedalizzati di sette. L’aspetto positivo resta il 75% di asintomaticità, ma i tamponi – come ogni fine settimana – sono nuovamente calati: appena 2.200, a fronte di una media di 3.500 con punte di oltre 5 mila. Numeri da maneggiare con cura: a questo punto, le scuole saranno il vero test. E fare previsioni è impossibile».