Alessandria supera il Piemonte nella media contagi. E ora le scuole…
ALESSANDRIA – Altri 10 positivi, ieri, nell’Alessandrino e – seppur da ben 29 giorni non vengono registrati decessi – «la situazione generale è piuttosto complessa e variegata», sottolinea il professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia del’Upo che fin dall’inizio della pandemia studia e analizza la curva dei contagi.
C’è chi sta peggio
«L’Italia – prosegue – continua la sua crescita, anche se a ritmi minori rispetto alla seconda metà di agosto. Ed è interessante vedere che, a differenza del picco di primavera, quando erano le regioni del Nord a trainare l’aumento dei numeri, adesso anche Campania e Lazio preoccupano, tenendo sempre presente che Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria sono ormai costantemente oltre i 100 episodi».
La vera differenza la si nota però guardando oltreconfine… «Spagna, Francia e Gran Bretagna hanno una media di 5/6mila casi al giorno – conferma Bianchi – Oggi (ieri, ndr) il nostro Paese è invece intorno ai 1.500, con una media di 17 contagi per 100mila abitanti a settimana. La Lombardia ne ha al contrario 17,6, il Piemonte 10,5 e Alessandria 11: ecco, la provincia è in risalita e, dopo un inizio più lento, ha adesso sorpassato la regione, che si attesta sui 65 casi quotidiani. Alessandria, per dare un’idea, è il territorio con il rialzo più evidente, da 25 a 46 (+21)».
Da quando non avevamo tanti episodi così? «Siamo a 6,6 contagi quotidiani, che sono sempre ben lontani dai numeri di marzo, aprile e maggio, ma sono gli stessi di inizio giugno, ovvero della partenza della Fase 3. L’incremento percentuale è dell’1,1%, mentre il Piemonte fa +1,4%, la Lombardia +1,8% e l’Italia +3,8%. Con una postilla: noi, con oltre 4.400 casi, ‘pesiamo’ ben di più di altre realtà che magari ne hanno un quarto o la metà».
Su gli ospedalizzati
La nota positiva resta comunque quella degli asintomatici. O no? «Sì – ammette il professore – Restano al 70% con un numero elevato di tamponi, 4.500 al giorno, e un buon tracing (pari al al 57% dei contatti). Però il numero assoluto dei positivi continua a salire, perché siamo a 165 il che vuol dire +33 nell’arco di sette giorni, e anche gli ospedalizzati crescono di 18 unità (2 le terapie intensive). Insomma, si sperava che, terminata la fase del rientro dei vacanzieri, i numeri potessero calare in vista dell’avvio delle scuole. Così non è stato. E ora il vero test sarà quello dei ragazzi nelle aule».