L’ex sindaco Muliere: “L’inceneritore a Novi? Una scelta insensata”
NOVI LIGURE – All’indomani dall’esser riusciti ad organizzare l’unica Festa dell’Unità in Provincia del 2020, i Dem novesi partono all’attacco della giunta Cabella e l’ex sindaco Muliere lancia l’allarme: c’è il progetto di costruire un inceneritore a Novi, che andrebbe a sostituire la discarica come destinazione finale dei nostri rifiuti.
Il porta a porta non basta per diminuire i rifiuti in discarica?
I comuni del novese, dell’ovadese e del tortonese che fanno capo a Srt sei anni fa, su sollecitazione del Csr, hanno iniziato a discutere sul cosiddetto progetto Contarina per avviare la raccolta differenziata porta a porta, perché le percentuali di raccolta differenziata erano troppo basse e andavamo incontro alle sanzioni. È stato un lungo confronto tra i 115 comuni e si è deciso di andare verso questo nuovo sistema che sta dando risultati positivi per le percentuali che si stanno raggiungendo dove è già stato avviato, dove vediamo quote di raccolta differenziata anche superiori agli obbiettivi che ci eravamo posti.
A Novi però si va a rilento con il nuovo sistema.
Noi avevamo fissato l’avvio del servizio nell’ottobre del 2019, l’attuale amministrazione, già in campagna elettorale, aveva fatto capire, a Novi come a Tortona, che il sistema Contarina non andava bene, poi ha cincischiato per più di un anno per partire con il sistema che era stato progettato. Questo ha comportato un aumento dei costi per i cittadini. Questo perché mentre Novi ha continuato a portare in discarica la stessa quantità di rifiuti, i comuni che hanno iniziato il porta a porta hanno invece portato meno materiale in discarica. Novi, essendo sede di discarica, riceve un compenso sulla base dei rifiuti conferiti dagli altri comuni. Visto che gli altri comuni hanno prodotto meno rifiuti, a Novi sono arrivate meno risorse, mentre invece sono aumentati i costi. Costi che sono coperti dalle tasche dei cittadini.
Con il nuovo sistema di raccolta, comunque, i rifiuti in discarica diminuiranno prima o poi.
Appunto per questo non serve nessun nuovo inceneritore o termovalorizzatore che dir si voglia. In Piemonte ci sono già tre inceneritori, uno in provincia di Torino e due più piccoli a Vercelli e Cuneo. L’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati, anche lui della Lega, ha affermato che c’è la necessità di costruire tre nuovi impianti, di cui uno nel basso Piemonte. Sulla stessa posizione favorevole alla costruzione di un inceneritore, qualche mese fa, si sono pronunciati alcuni consiglieri comunali novesi della Lega. Mi pare che questa necessità di nuovi impianti non sia suffragata da alcun dato e da alcuna analisi fatta dalla Regione. Se ci sono, le leggerei molto volentieri.
Un termovalorizzatore ha bisogno di 400 mila tonnellate di rifiuti all’anno per funzionare.
Novi ne produce 4mila all’anno, pari all’1% del fabbisogno, e quindi il 99% dovrà arrivare da fuori. Se pensiamo che un camion ne porta 4 tonnellate, significa che serviranno 100mila camion all’anno. A noi non pare proprio che questa sia l’idea giusta di sviluppo di questo territorio.
Probabilmente la Lega, che governa dalla Regione a Alessandria, Novi e Tortona, e da lunedì anche Valenza, ha altre idee.
Mi pare che ci sia un disegno preciso deciso dalla Lega. Ad Alessandria lavora per sviluppare lo scalo merci, Novi deve rinunciare alla riqualificazione di San Bovo e i posti di lavoro che porterebbe e in cambio avrà un inceneritore che porterà solo traffico e inquinamento. Mi pare che questa giunta, più che gli interessi dei novesi, faccia quelli della Lega e di Alessandria.
Addio quindi al rilancio di San Bovo su cui la giunta di centro sinistra aveva puntato moltissimo?
Credo sia assurdo e irresponsabile rinunciare al lavoro che abbiamo fatto in questi anni e agli accordi raggiunti con Rfi, Regione e privati per la riqualificazione dello scalo. Come è assurdo e irresponsabile progettare la costruzione di un inceneritore. Tenete presente che la logistica porta molti posti di lavoro, mentre l’inceneritore porterà solo del gran traffico e inquinamento.
Forse la Liguria ne avrebbe dei vantaggi.
Sono anni che in Liguria ogni tanto si tenta di collocare qualche impianto al confine del Piemonte. È chiaro che per loro sarebbe interessante e comodo avere un inceneritore vicino a Genova ma non sul loro territorio».
C’è anche la partita dei 49 milioni di fondi compensativi del Terzo valico, in cui assistiamo ad uno scontro tra Alessandria e gli altri comuni, Novi compresa.
I fondi di compensazione sono soldi che sono stati ottenuti dai sindaci, perché non c’era scritto da nessuna parte che dovessero esserci. 60 milioni, di cui 11 già erogati, che dovevano servire per un progetto, condiviso tra tutti i sindaci, di sviluppo del territorio. Ora si fa avanti l’idea, proposta da Alessandria, di distribuirli in base agli abitanti. In questo modo la fetta più grossa andrebbe ad Alessandria, che è la città che meno ha avuto disagi dai cantieri e che non è interessata al passaggio della linea.
Nel periodo coronavirus avete offerto la mano al Comune per accelerare l’approvazione del bilancio di previsione. Oggi quella mano l’avete ritirata?
Ci sembrava responsabile, nel momento in cui Novi era più in difficoltà, facilitare l’approvazione a marzo del bilancio, in modo da permettere al comune di affrontare meglio e con più risorse il momento tragico. Non ci è stata data risposta e alla fine il bilancio di previsione per il 2020 è stato approvato a settembre. Noi lo approvavamo nel mese di dicembre…
Ora quindi siete all’attacco?
L’atteggiamento di questa amministrazione verso l’opposizione non è neppure di ascolto, anche se, come si è visto in consiglio, è proprio l’opposizione che detta l’agenda del dibattito. Noi vogliamo condurre una opposizione responsabile nei confronti della città, ma davanti a questa maggioranza, che sta dimostrando incapacità e inadeguatezza ad affrontare i problemi di Novi, non possiamo che essere intransigenti. Nei prossimi giorni presenteremo nuove interpellanze.