“Piemonte, in 7 giorni raddoppiati i casi. Alessandria oscilla”
L'analisi (e i grafici) del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – Come vanno le cose? I numeri sembrano abbastanza eloquenti, prima ancora di essere analizzati con maggiore attenzione. La curva dei contagi continua a crescere, a livello italiano, e il Piemonte non fa eccezione.
«La situazione nella nostra regione è simile a quella nazionale – conferma il professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo – e per fotografare meglio l’evoluzione dell’epidemia è particolarmente significativo un dato: nell’ultima settimana il Piemonte è passato da 833 a 1682 nuovi episodi di positività, raddoppiando i contagi. Se analizziamo l’incidenza ogni 100mila abitanti, la regione è a 39, in testa alla classifica, l’Italia a 35, la Lombardia a 28 e Alessandria a 24».
Capitolo positività
Negli ultimi giorni, si osserva leggendo i bollettini diramati quotidianamente dall’Unità di Crisi, sono aumentati in maniera considerevole i tamponi: 7500 ieri e mercoledì, addirittura 8100 martedì. Si tratta di un aspetto che in qualche modo può tranquillizzare? Nel senso, si scoprono più ‘nuovi casi’ perché crescono anche i test che vengono effettuati. «Assolutamente no – risponde, categorico, il professore – in quanto la percentuale di positività va calcolata sulle nuove persone che vengono sottoposte al tampone. Le statistiche complessive, includono per esempio anche chi fa il tampone per certificare l’eventuale guarigione, ma questo è un elemento che non conta nel valutare la crescita della curva. Proprio alla luce di queste considerazioni, la percentuale di nuovi positivi ai tamponi schizza al 10,6%, contro il 4,5% ufficiale che comprende tutte le persone sottoposte al test. Sono numeri, a livello regionale, che fanno riflettere e che devono preoccupare, perché ci riportano indietro addirittura al 14 di maggio. In una fase completamente diversa da quella di oggi».
Biella impressiona
Anche nell’ultima settimana, sia Torino che Cuneo che Novara confermano di essere trainanti per la crescita regionale. «È vero – conferma Bianchi – ma paradossalmente impressiona ancora di più il caso Biella, che è passata da 2 a 98 nuovi casi negli ultimi sette giorni. Alessandria, invece, oscilla, in quanto alterna picchi molto alti, come i 37 contagi di martedì, un numero che ci riporta alla primavera, a cifre più contenute. Il bilancio finale della settimana, nella nostra provincia, è di 101 contagi in più, con una media di 14,4 al giorno. Insomma, in estrema sintesi possiamo dire che non siamo ancora ai livelli di Torino e delle altre province peggiori, ma la tendenza è a una crescita costante. Serve davvero grande attenzione».
Le scuole hanno inciso? «Secondo i numeri ufficiali, da lì deriva il 12% dei nuovi casi, ma si fa riferimento solo ai casi diretti. Quelli indiretti, fatalmente, sono molti di più».
Di nuovo le Rsa
Preoccupano anche le Rsa, dove il virus è tornato a circolare in maniera importante. «E questo è un fatto grave – conclude Bianchi – alla luce dell’esperienza del passato. Gli asintomatici sono sempre sopra al 70%, ed è la notizia migliore, ma in un contesto di crescita generale così evidente, non possono che aumentare ricoveri e terapie intensive. In Piemonte ce ne sono 4 in più rispetto a venerdì scorso, con un incremento del 31%». Non serve aggiungere altro.