“Ogni giorno interventi a rischio, ma mancano tute e guanti”
Croce Rossa: "Quotidianamente trasportiamo 6-7 pazienti positivi o sospetti. Molti viaggi per alleggerire gli ospedali del torinese"
NOVI LIGURE — Volontari e dipendenti della Croce Rossa di Novi sono nuovamente in prima linea nel fronteggiare l’epidemia. «Ogni giorno 6-7 interventi riguardano pazienti positivi al coronavirus o sospetti positivi – dice il vicepresidente Roberto Rizzo – Recentemente abbiamo anche ricevuto l’incarico di trasferire negli ospedali di Novi, Acqui e Tortona malati da altri nosocomi del Piemonte».
La sensazione è quella di essere ripiombati nell’incubo vissuto a marzo e aprile. «Consideriamo ogni servizio potenzialmente a rischio – spiega Rizzo – Pertanto dopo ogni viaggio viene effettuata la sanificazione dei mezzi e vengono sostituiti i dispositivi di sicurezza individuale (Dpi)». Che però iniziano a scarseggiare: «Tute e guanti monouso sono sempre più difficili da reperire e hanno costi sempre maggiori. In primavera abbiamo ricevuto alcune donazioni da aziende della zona, ora invece ci dobbiamo arrangiare».
Numerosi ogni giorno anche i servizi di “Pronto farmaco” e “Pronto spesa”, vale a dire la consegna di medicine, generi alimentari e altri generi di prima necessità a persone che si trovano in quarantena nella propria abitazione e dunque non possono uscire per gli acquisti. Anche in questo caso, purtroppo, si registrano criticità: «In primavera avevamo ricevuto in dotazione un mezzo dalla Croce Rossa nazionale proprio per eseguire questo genere di servizi, che però poi abbiamo dovuto restituire – dice il vicepresidente Rizzo – In più è stata cancellata la figura dei “volontari temporanei” che noi utilizzavamo per queste mansioni, e dunque siamo anche un po’ a corto di personale».
Purtroppo c’è anche chi ha dovuto pagare un prezzo per la propria abnegazione: «Alcuni militi sono risultati positivi al coronavirus, anche se da quel che abbiamo potuto ricostruire probabilmente non si sono contagiati in servizio». Notevole anche l’impegno delle crocerossine, incaricate di registrare la temperatura a chi accede all’ospedale San Giacomo.
La buona notizia arriva dai corsi per i nuovi volontari “fissi”. «Abbiamo 22 iscritti e stiamo proseguendo con le lezioni – afferma Rizzo – Quelle teoriche sono organizzate in video, mentre quelle pratiche vengono svolte in presenza ma con poche persone per volta».