Famiglie in difficoltà, quando l’aiuto arriva dal “vicino di casa”
La testimonianza: "Da zero a 40: questo è il numero delle persone che si stanno rivolgendo a me perché in grosse difficoltà"
NOVI LIGURE — La catena della solidarietà, tornata l’emergenza coronavirus, è ripartita come è avvenuto lo scorso marzo. Daniele Pittarello, tabaccaio di Porta Genova, ha iniziato, nuovamente, ad aiutare persone in difficoltà. «La situazione in dieci giorni è capitolata – dice Pittarello, davvero sconfortato – da zero persone a quaranta: questo è il numero degli uomini e delle donne che si stanno rivolgendo a me perché è in grosse difficoltà».
«Io cerco di fare il possibile perché penso che possa capitare ad ognuno di noi di trovarsi senza lavoro, con una famiglia da mantenere. Fra queste persone ci sono tre giovani mamme che hanno dei bambini e non possono preparare un pasto caldo perché non hanno più entrate. Questo è tristissimo, non puoi voltarti dall’altra parte».
Il covid fa paura non solo come malattia, sta minando la società e sta togliendo la dignità
In questo momento Daniele Pittarello chiede ai novesi di donare cibo. «Nella mia vecchia tabaccheria, grazie al proprietario dei muri che mi lascia usare i locali, ho sistemato il vestiario, ma ciò che manca, in questo momento, sono i generi alimentari e i prodotti per l’igiene personale».
Ad Arquata Scrivia i gestori del bar le Vaie, ogni sera, da una settimana a questa parte, prima di abbassare la serranda, lasciano davanti all’esercizio commerciale, chiusi in un contenitore, le brioches e i panini invenduti per chi ha necessità.