Terzo Valico, il Tar dà torto a Cociv: meno camion di smarino
Per trasportare il materiale di risulta delle gallerie il consorzio di imprese dovrà utilizzare anche la ferrovia
TORINO — Per trasportare lo smarino del Terzo Valico Cociv non potrà usare solo i camion, come fatto finora. Lo ha deciso il Tribunale amministrativo di Torino respingendo il ricorso che il consorzio di imprese aveva presentato contro la Regione Piemonte.
Secondo le disposizioni della Regione, il materiale proveniente dallo scavo delle gallerie doveva essere trasportato nei vari depositi principalmente su rotaia. Il Cociv però non aveva accettato questa prescrizione e si era rivolto al Tar. Secondo il consorzio, infatti, la prescrizione «avrebbe introdotto una radicale modificazione delle previsioni del progetto» e la Regione avrebbe imposto «una variante che richiederebbe nuovi finanziamenti di importo consistente [50 milioni di euro; ndr]». Inoltre la Regione «non avrebbe tenuto conto delle problematiche progettuali e attuative del piano di trasporto ferro-gomma che in più occasioni sarebbero state esposte dal Cociv».
I giudici amministrativi però non hanno accolto le tesi del costruttore. Il piano del traffico è di competenza della Regione, che dunque può chiedere a Cociv di trasportare lo smarino con la modalità combinata ferro-gomma. Inoltre la prescrizione era stata messa nero su bianco fin dal 2013 e Cociv non l’aveva contestata. Secondo il Tar, poi, il ricorrente non avrebbe fornito prove a sostegno delle proprie tesi (ad esempio sull’impossibilità di massimizzare i volumi di smarino, o sull’inidoneità dei locomotori ferroviari).
Il primo commento politico alla sentenza è quello di Sean Sacco, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale. «Cociv ha agito in maniera indisturbata per più di tre anni, nonostante il Tar avesse respinto nel 2018 la richiesta di sospensione dell’efficacia della prescrizione, e quindi il consorzio per legge avrebbe dovuto comunque attuare la prescrizione della Regione – ha detto Sacco – Invece ha continuato indisturbato a muoversi esclusivamente su gomma, con evidenti ripercussioni ambientali negative, disagi sulla viabilità e riduzione della sicurezza, come già denunciato nel 2019 da Arquata Scrivia e altri comuni. Ora la Regione faccia valere la propria posizione e sospenda le autorizzazioni fintanto che il Consorzio non si adeguerà alle prescrizioni. La giunta regionale non si faccia più pestare i piedi».