“Adesso più tutela per donne e minori nel calcio”
ChangeTheGame, con i genitori delle giocatrici della Novese, chiederà un incontro a Gravina
NOVI LIGURE – “Prendiamo atto che la Corte federale d’appello ha riformato la sentenza della Commissione disciplinare tecnica a carico di Maurizio Fossati, comminando una sanzione di tre anni di squalifica”. L’associazione Il Cavallo Rosa/ChangeTheGame, che ha seguito il caso del tecnico della Novese femminile, al fianco anche di alcune famiglie delle atlete, interviene dopo che la Figc ha reso noto il dispositivo delle Sezioni Unite di ieri, che ha cambiato l’entità della squalifica, da 9 mesi a tre anni. “Va ricordato che la Procura federale aveva chiesto la squalifica di cinque anni con preclusione alla permanenza in qualsiasi qualifica o categoria della Figc, che di fatto si traduce in una radiazione. Quello che conta è mettere al centro delle politiche federali – si sottolinea nella nota – la tutela delle donne in ambito sportivo, una tutela reale ed effettiva e non di maniera”.
“Incontreremo Gravina”
Da ChangeTheGame (di cui è presidente Daniela Simonetti) una richiesta esplicita, a cui si associano i genitori delle ragazze della Novese, “un incontro al presidente federale Gabriele Gravina, affinché il suo prossimo mandato sia caratterizzato dalla tutela delle donne e dei minori e affinché la giustizia sportiva sia inflessibile nei confronti di chi disattande norme elementari di deontologia ed etica professionale”.
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“Un passo nella giusta direzione”
Per il momento si conosce solo il dispositivo della pronuncia, le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni. “Attendiamo di leggerle, ma intanto un passo decisivo nella giusta direzione è stato fatto – così ancora l’associazione nel suo comunicato – e ci auguriamo che, qualora il procedimento proseguisse dinanzi al Collegio di garanzia del Coni, la Figc vorrà intervenire nel processo, come è suo diritto e dovere, per fare valere i principi della lealtà, della corretteza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva, di cui le donne sono grandi protagoniste”.