“Cambia la tendenza: la curva è in risalita, anche se di poco…”
Analisi e grafici del professor Carluccio Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – «Se nell’aggiornamento precedente, quello di martedì, avevamo parlato di una sostanziale stabilizzazione, almeno in riferimento al territorio piemontese, ecco che la tendenza sembra essere cambiata».
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, analizza gli ultimi dati e delinea una situazione che, per quanto non ancora preoccupante, impone di mantenere elevato il livello di attenzione. «Sia la regione che la provincia crescono leggermente, per il momento è una crescita minima, ma deve ugualmente fare suonare un piccolo campanello d’allarme. Se prendiamo in considerazione l’incidenza settimanale dei nuovi casi ogni 100mila abitanti, osserviamo che in testa alla classifica resta l’Italia, a quota 142, poi la Lombardia a 127, il Piemonte a 121 e Alessandria a 97. Tutti in leggera risalita rispetto ai dati di venerdì scorso».
Per quanto riguarda la nostra regione, i contagi erano 5114 sette giorni fa e sono 5237 oggi, quindi 123 in più e 748 al giorno di media. «La variazione percentuale – ribadisce il docente – è bassa, perché è solo del 2,4%, ma testimonia ugualmente che qualcosa sta cambiando».
Più terapie intensive
Continua a calare la percentuale di asintomatici, dal 41 al 39%, scende il ‘contributo’ delle Rsa, dal 5 al 4%, mentre aumentano i contagi nelle scuole. «Anche in termini di numeri assoluti – conferma Bianchi – dal momento che settimana scorsa erano 486 e ora sono 572. Evidentemente cominciano a sentirsi i primi effetti della didattica in presenza. Altro elemento va monitorato con attenzione è il dato relativo alle terapie intensive, in aumento di sette unità, da 143 a 150. Bene, invece, il dato sui ricoveri, che continuano ad avere segno ‘meno’, si conferma anche il rallentamento dei decessi».
Il tasso di letalità
Per quanto riguarda Alessandria, il totale settimanale dei nuovi casi è 405, quindi 27 in più rispetto ai 378 di venerdì scorso. «Siamo a 58 casi al giorno – conclude Bianchi – ma lunedì, per esempio, avevamo raggiunto il minimo storico, 47. Sostanzialmente stabili i guariti, anche a livello provinciale si evidenzia la tendenza relativa ai decessi, scesi di otto unità e con il tasso di letalità che scende al 3,5%. Quello del Piemonte resta ancora un po’ più basso, al 2.5%, ma siamo ai minimi della seconda ondata. Scenario? Il solito, cautela è la parola d’ordine».