Scende l’Imu, ma torna l’aumento Tari: la manovra non convince l’opposizione
Approvato dalla maggioranza l'incremento della tassa rifiuti che era già stato bocciato a dicembre
NOVI LIGURE — Con una mano dà e con l’altra toglie: la maggioranza che governa Novi Ligure l’altra sera in consiglio comunale ha approvato una serie di provvedimenti che da un lato aumentano la tassa sui rifiuti e dall’altra diminuiscono l’Imu, l’imposta sugli immobili.
L’incremento della Tari era già stato bocciato a dicembre, quando il gruppo di Marco Bertoli, Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin aveva votato contro la delibera presentata dall’assessore al Bilancio Maurizio Delfino. I tre voti di “Solo Novi” si erano sommati a quelli dell’opposizione di Pd e M5s, e la giunta del sindaco Gian Paolo Cabella era andata sotto per 9 voti a 8.
Giovedì sera, però, Bertoli e i suoi si sono astenuti, facendo passare il provvedimento. Per il centosinistra, la maggioranza ha agito «con arroganza» e ha deciso di «mettere le mani delle tasche dei novesi, in una situazione gravissima per la città già provata dalla pandemia».
Per i Dem, l’aumento della Tari è «dovuto al colpevole ritardo dell’avvio del nuovo sistema di raccolta differenziata e alla mancata volontà di discutere con Srt [la società pubblica che gestisce la discarica; ndr] i costi dello smaltimento dei rifiuti». Rifiuti che, secondo il Pd, sono destinati a ridursi nei prossimi mesi, come successo nei Comuni dei dintorni che hanno attivato la differenziata “porta a porta”; sarebbe quindi logico aspettarsi una diminuzione dei costi, non un rincaro.
I Democratici hanno presentato alcune proposte alla maggioranza, «ma ci siamo trovati davanti al muro di chi non vuole discutere. A farne le spese saranno i novesi, che vedranno aumentare del 30 per cento le loro bollette sobbarcandosi anche il maggiore lavoro di gestione dei propri rifiuti».
Scintille anche sulla rimodulazione delle aliquote Imu. Sulla carta, si tratta di un provvedimento che va incontro a tutte le categorie produttive, poiché abbassa le tasse a imprese, negozi, locali, laboratori artigianali e così via. Per il capogruppo Dem Simone Tedeschi, «la riduzione delle aliquote dell’Imu andrà per la metà nella tasche delle prime cinque aziende di Novi: per intenderci, stanno riducendo le tasse a imprese come ex Ilva, Campari, Pernigotti. Soldi che non verranno reinvestiti sulla città. Questo non è il modo per aiutare il piccolo commercio. Abbiamo proposto di provare a percorre altre strade, ad esempio diminuendo la Tosap o la tassa sulla pubblicità ai commercianti, ma non siamo stati ascoltati».
Di parere opposto l’assessore Delfino: «La Tosap e la tassa sulla pubblicità influiscono per pochi euro sui negozianti. La nuova disciplina dell’Imu, che tra l’altro incentiva i proprietari degli immobili ad abbassare gli affitti, avrà un effetto maggiore».