Il Piemonte torna ‘zona arancione’
Provvedimento in vigore da lunedì. Per ristoranti e bar solo asporto e consegna a domicilio
ROMA – Rt a 1,02 (0,98-1,05) e rischio alto: per via di questi parametri e dell’aumento dei contagi, il Piemonte da lunedì tornerà in zona arancione.
Secondo l’Istituto superiore di Sanità, “è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile, alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano».
“Il ministro Speranza mi ha appena comunicato che in base ai dati del Report settimanale, validato oggi dal Cts e dal Ministero della Salute, il Piemonte da lunedì 1 marzo passerà in zona arancione – il commento del governatore Alberto Cirio –
L’Rt è cresciuto e si attesta sopra l’1 e la pressione ospedaliera sta aumentando. Ci viene chiesto purtroppo un nuovo sforzo e so che è un sacrificio grande. Al nuovo Governo abbiamo sollecitato che i ristori per le attività costrette a fermarsi siano immediati. È fondamentale”.
Cosa si può fare e cosa no
Spostamenti: in zona arancione gli spostamenti sono consentiti solo all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22. Gli spostamenti fuori dal proprio Comune o dalla propria Regione saranno consentiti solo in casi giustificati, per motivi di lavoro, salute o necessità, per i quali servirà l’autocertificazione. In tutta Italia resta il divieto di uscita notturna dalle 22 alle 5: anche per gli spostamenti in questi orari sarà quindi necessaria l’autocertificazione. È sempre permesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla regione o provincia autonoma. Nelle zone arancioni, chi vive in un Comune fino a 5mila abitanti può spostarsi liberamente, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra regione o provincia autonoma), con il divieto però di recarsi in capoluoghi di provincia. Sono consentite, solo nel territorio comunale, le visite ad amici e parenti, una sola volta al giorno, e con il limite massimo di due persone (esclusi i minori di 14 anni).
Bar, ristoranti e negozi: in zona arancione bar e ristoranti possono aprire solo per effettuare servizio d’asporto o consegna a domicilio. Il nuovo Dpcm ha poi aggiunto una nuova restrizione: l’asporto dai bar sarà possibile fino alle 18, e quindi da quell’ora in poi gli esercenti possono lavorare solo con servizio di consegna a domicilio. L’ingresso e la permanenza in bar e ristoranti da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali. I negozi al dettaglio sono aperti, mentre per quanto riguarda i centri commerciali, possono restare aperti dal lunedì al venerdì, e devono chiudere nei weekend, nei festivi e prefestivi. L’apertura dei negozi è consentita fino alle 21.
Musei, cinema e teatri, palestre e piscine: nelle zone arancioni restano chiusi i musei, così come i cinema, i teatri, le palestre e le piscine. È possibile praticare attività sportiva purché all’interno del proprio comune e all’aperto.