Dal 15 marzo vaccini a Dolci Terre. Terminata l’erogazione dei buoni spesa
Cabella: «Aiutate 478 famiglie». Muliere: «Ci avete messo quattro mesi». Crescono i contagi: oggi i positivi in città sono 73
NOVI LIGURE — Balzo in avanti dei contagi a Novi Ligure. Nel giro di un paio di giorni, i positivi sono aumentati di 14 unità e sono ora 73. Un dato così alto non si vedeva da metà gennaio: da più di un mese ormai i malati residenti in città fluttuavano infatti tra i 60 e i 40. Siamo comunque lontani dal picco massimo che era stato registrato il 19 novembre con 388 positivi, pari all’1,4 per cento degli abitanti.
Ieri sera, in consiglio comunale, la delegata alla Sanità Francesca Chessa ha fatto sapere che la situazione nel torinese è critica e che alcuni pazienti sono già stati trasferiti in ospedali della nostra provincia (per ora ad Acqui).
Quanto alle vaccinazioni, dal 15 marzo verrà attivato un punto di somministrazione al centro fieristico di viale dei Campionissimi. «Stiamo completando i lavori per dotare “Dolci Terre” del certificato di prevenzione incendi, che mancava», ha detto il sindaco Gian Paolo Cabella.
«All’inizio ci saranno quattro postazioni che faranno 48 vaccini ogni ora, poi speriamo di incrementarne il numero, compatibilmente con le consegne perché, ad esempio, lunedì non sono arrivati i previsti lotti di medicinale», ha affermato Chessa. Nel frattempo proseguiranno le vaccinazioni al Distretto sanitario di via Papa Giovanni, dove sono arrivati i volontari di protezione civile comunale e associazione carabinieri per aiutare a gestire le code.
Il primo cittadino ha fatto anche il punto sui buoni spesa per il Covid. «È finita la distribuzione della seconda tranche – ha detto Cabella – Sono stati assegnati buoni a 478 nuclei familiari su 554 richiedenti, per un importo complessivo di 87.480 euro, e così facendo abbiamo esaurito il finanziamento che ci era stato assegnato».
Sul punto, il consigliere Pd Rocchino Muliere ha sottolineato che la distribuzione è andata per le lunghe nonostante fosse un intervento urgente («ci avete messo quattro mesi») e che andava tutelata maggiormente la privacy degli assegnatari, costretti a «mettersi in fila in piazza Dellepiane sotto gli occhi di tutti».