Unboxing – un e-commerce emozionale
Se usare l’app Svuotafrigo per ricevere il suggerimento di un piatto sulla base degli ingredienti che ci sono rimasti può essere d’aiuto, se scaricare lo spaghettometro che si ingrandisce a seconda di quanti siamo a cena può far risparmiare sul carboidrato e se infine mettere il tablet con la ricetta per fare i rabatòn può toglierci di impaccio con la loro preparazione, perché – di grazia – vi sono milioni e milioni di visualizzazioni dei video di unboxing?
Si tratta di video in cui tizi non particolarmente famosi fanno su Youtube la telecronaca dell’apertura del pacco appena ricevuto online. Da loro, non da noi. Si tratta di un fenomeno così rilevante da aver generato programmi TV (“Extreme Unboxing”) e varianti sul tema (“kids unboxing”). Del resto, direte, su Twitch si guardano gli altri che commentano un videogioco a cui loro stanno giocando, non noi, e si può dunque serenamente concludere, riecheggiando Amleto, che ci sono più cose in giro per il Web di quante ne contenga la nostra immaginazione.
Voi direte: “Che c’è di nuovo? Si tratta delle classiche televendite che, dal Baffo a Giorgio Mastrota, si vedono in TV”. Un attimo: prima di giudicare il crescente fenomeno del live shopping, pensiamoci un attimo.
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Così come si fanno acquisti non solo per rispondere ad un bisogno, ma anche per soddisfare un desiderio, esistono sia un e-commerce razionale che un e-commerce emozionale. Se del primo modello abbiamo abbondanti esempi nei negozi online e nei marketplace come Amazon, del secondo tipo le tradizionali vendite private (Privalia, Saldi Privati, West Wing) sono sempre più affiancate da un fenomeno – al momento soprattutto asiatico e americano – chiamato “live shopping”.
Il nome tecnico è nuovo e nuovi sono i linguaggi adottati per calare il classico modello delle care vecchie televendite all’interno delle piattaforme dove gli “show” hanno luogo: si tratta di Taobao (l’eBay cinese, di proprietà del gruppo Alibaba) e di Amazon Live, disponibile al momento solo negli Stati Uniti.
Se le televendite infatti debbono anticipare il cambio canale permesso dalla velocità del telecomando e debbono andare dritte al punto per spingere gli spettatori a chiamare, il live shopping può permettersi un approccio più versato all’intrattenimento, con ospiti e contenuti tutorial, grazie alla disponibilità immediata del bene acquistabile con un movimento del mouse.
L’innovazione, quella digitale in particolare, non è infatti mai il copia-incolla delle esperienze precedenti, ma nasce dalla trasformazione che la tecnologia consente: nuove tipologie di “influencer”, cresciute alla scuola di Clio Make-up e dell’Estetista Cinica stanno emergendo e, un po’ come i campioni delle televendite, si stanno accreditando sia per intrattenerci sia per invogliarci, in un paio di click, a rivolgerci all’appagante pulsante “Compra”.
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