Cit a rischio fallimento: «Ecco il piano per salvare l’azienda di trasporti»
Delfino: «Oggi la società non ha neanche i soldi per i tfr. Bisogna ripianare il debito, ricapitalizzare e poi trovare un socio privato»
NOVI LIGURE — Meglio uno schiaffo o un pugno? La metafora utilizzata dall’assessore al Bilancio Maurizio Delfino ben rappresenta la situazione del Cit: salvare l’azienda di trasporto pubblico locale è possibile, ma la strada è tutta in salita e non è esente da rischi.
La società naviga in cattive acque almeno dal 2017 e le difficoltà finanziarie sono molto serie: «Il Cit oggi non sarebbe neppure in grado di pagare il tfr dei dipendenti perché non ha la liquidità necessaria – ha detto Delfino ai consiglieri della commissione Bilancio, riunitasi lunedì – La società ha anche debiti nei confronti dello Stato, per il pagamento dell’Iva, e dell’Inps».
La giunta del sindaco Gian Paolo Cabella ha elaborato una strategia per provare a salvare il Cit, che sarà portata stasera all’attenzione del consiglio comunale. L’assessore Delfino, in commissione, ne ha sintetizzato i punti principali. Il primo passo sarà ripianare le perdite. Successivamente l’azienda sarà ricapitalizzata, per un importo complessivo di 150 mila euro. Dopodiché si cercherà un socio privato disposto a investire nel Cit, che diventerà quindi una società a capitale misto pubblico-privato.
Le insidie sono dietro l’angolo: «La gara per l’individuazione del socio privato dovrebbe concludersi entro il 2021, altrimenti il Cit è a rischio fallimento», ha detto Delfino.
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