Provincia “salva” dal nucleare?
La mozione votata alla Camera escluderebbe tutto il nostro territorio
ALESSANDRIA – “Ce l’abbiamo quasi fatta”. Gianluca Colletti, sindaco di Castelletto Monferrato, da ieri sera è legittimamente convinto di avere vinto la battaglia. Lui e non solo. Anche gli altri sindaci dei comuni finiti nella Cnapi (Carta nazionale della aree potenzialmente idonee); anche i comitati, i cittadini affatto inermi. E pure i parlamentari alessandrini che si sono battuti per far sì che non fosse ospitato nella nostra provincia il deposito unico di rifiuti nucleari, chiesto da Sogin.
Andrebbero sempre usati i condizionali, trattandosi di “cose italiane”. Ma intanto, nel tardo pomeriggio di ieri, la Camera ha approvato una mozione con la quale si spiega sostanzialmente che: 1) il deposito non può essere in prossimità di luoghi tutelati dall’Unesco; 2) non può essere in zone agricole di pregio; 3) non può avere pressioni ambientali (ad esempio siti rilevanti, come potrebbero essere le Fn di Bosco, ma anche la Solvay) nel raggio di venti chilometri. Sono fattori che, di fatto, rendono “infattibile” il deposito praticamente in tutte e 6 le aree individuate nell’Alessandrino, comprese le due ritenute maggiormente idonee, ovvero la Novi-Bosco Marengo e la Castelletto Monferrato-Quargnento.
Ora il Governo dovrà recepire la mozione (votata da tutti i partiti, con l’astensione di Fratelli d’Italia), sostenuta con forza dai capigruppo di Lega e Leu, gli alessandrini Riccardo Molinari e Federico Fornaro. La Cnapi non sarà rivista; però chi presenterà controdeduzioni alla Carta (entro l’8 luglio) farà presente quanto emerso ieri. Stessa cosa sarà ricordata a Sogin durante i cosiddetti seminari, in programma per i 60 giorni successivi all’8 luglio stesso. E’ chiaro che si tratta di un passaggio decisivo.
Intanto, da queste parti, chi si dà da fare per “difendere il territorio” promette di non abbassare la guardia, pur con la consapevolezza che, ora, è molto più semplice vincere la partita.
La mozione include anche la possibilità a chi volesse autocandidarsi a ospitare il sito (ad esempio Trino Vercellese) di poterlo fare, pur nel rispetto dei parametri indicati dalla mozione che, come ha spiegato Molinari, “serve a spiegare ulteriormente aspetti che, a mio parere, la legge comunque già conteneva”.