Bloccato il fondo per i novesi in difficoltà. «Non si trova più il fascicolo»
Il caso sollevato in commissione da Lucia Zippo. Da dieci anni 120 mila euro ricevuti in eredità dal Comune sono "congelati"
NOVI LIGURE — Un fondo da 120 mila euro destinato alle persone più bisognose è congelato su un conto bancario da ormai una decina di anni. E per ora nessuno sa come sbloccarlo. Il caso è emerso a Novi Ligure durante l’ultima riunione della commissione comunale sul bilancio.
A sollevarlo la capogruppo del Movimento 5 Stelle Lucia Zippo, che ha chiesto perché, dal 2011 a oggi, sui documenti contabili comparisse un debito di 120 mila euro relativo all’eredità Bottazzi.
La vicenda è stata ricostruita con precisione dal dirigente comunale Roberto Moro: all’inizio degli anni Duemila il municipio ricevette un’eredità, con l’impegno che i frutti sarebbero stati utilizzati per persone bisognose nate e residenti in città. Da principio, il fondo venne trasferito al Csp, il consorzio dei servizi sociali, e per diversi anni, grazie agli interessi bancari prodotti, furono molti i novesi aiutati economicamente (30 nel 2007, ad esempio). A decidere l’erogazione delle somme era una commissione composta da assistenti sociali e funzionari comunali.
Con il passare degli anni, però, gli interessi bancari si sono sempre più assottigliati e oggi sostanzialmente i depositi non rendono più nulla. Quindi le cifre a disposizione, senza intaccare il capitale, sono diventate sempre più basse. Inoltre il duplice requisito per i beneficiari – essere nati e residenti a Novi – ha cominciato a diventare piuttosto limitativo. A quel punto, il Csp ha restituito il fondo dell’eredità Bottazzi al Comune e da allora giace “congelato” in banca in attesa che venga presa una decisione sul suo utilizzo.
«Si tratta di una cifra importante, 120 mila euro che potrebbero essere utilizzati a favore delle persone in difficoltà e che invece da dieci anni sono bloccati, io non ho parole», ha commentato Zippo.
L’assessore Marisa Franco ha spiegato di essere venuta da pochi giorni a conoscenza del problema: «L’ufficio comunale per gli Affari sociali sta cercando una soluzione». Le carte, però, per ora non si trovano: nell’archivio comunale non c’è traccia del fascicolo sull’eredità Bottazzi e il personale dell’epoca, nel frattempo, è andato in pensione ed è stato completamente rimpiazzato.