Si discute sui limiti Pfas: la Provincia fa scaricabarile su Arpa
Oggi l'audizione della Commissione parlamentare: parlano Baldi e Coffano
ALESSANDRIA – Inquinamento Pfas: si è conclusa verso le 15 di oggi l’audizione del presidente della Provincia, Gianfranco Baldi durante la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Dopo l’introduzione iniziale di Baldi, è stato l’ingegner Claudio Coffano, responsabile del settore Ambiente, a rispondere alle domande del presidente della Commissione e dell’onorevole Alberto Zolezzi.
La Commissione si è mostrata critica sulla scelta dei limiti sui Pfas indicati dalla Provincia riferiti all’autorizzazione concessa alla Solvay per l’ampliamento della produzione del cC6O4 (vincolata a diversi interventi che dovrà attuare l’azienda).
Coffano ha più volte chiamato in causa Arpa: “Si tratta di limiti indicati da Arpa durante l’istruttoria, l’assenza di una norma statale è sicuramente un grave vulnus per questa autorizzazione. Dovesse uscire una norma più restrittiva verrà automaticamente applicata. Solvay ha presentato ricorso al Tar perché ritiene quel limite non corretto”.
Solvay, dal canto suo, secondo quanto affermato dall’ingegner Coffano, ha prodotto il cC6O4 quando non aveva l’autorizzazione per farlo. Per questo l’azienda è stata denunciata dalla Provincia all’autorità giudiziaria, attraverso i Carabinieri del Noe e diffidata dal produrlo.
Quindi, in sostanza, la Provincia prima concede a Solvay l’autorizzazione ad aumentare la produzione di cC6O4 (pur con dei paletti) poi si accorge che l’azienda lo aveva prodotto da fine 2017 senza averne l’autorizzazione (fino a quel momento era Miteni – poi chiusa – a concludere il ciclo per poi rispedirlo a Spinetta) e diffida l’azienda.
Non solo. La Commissione si chiede come la Provincia – “che ha puntato ad essere rigorosa” – abbia preso in considerazione i limiti inseriti in norme che ancora non esistono, perché per il momento si tratta solo di bozze di legge, e non si sia affidata a quelli ufficiali e più rigorosi dell’Istituto Superiore di Sanità e di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
E ancora la risposta di Claudio Coffano è una chiamata ad Arpa: “Noi abbiamo imposto i limiti che ha proposto Arpa in Conferenza dei servizi, limiti in linea con il Collegato ambientale (bozza di legge al varo del Ministero). Del resto né Ispra né l’Istituto superiore di sanità seppur invitati alla Conferenza dei Servizi si sono presentati o ci hanno inviato indicazioni tecniche”.
Se le due istituzioni per la protezione della salute e dell’ambiente non si sono presentate al tavolo della Conferenza dei Servizi, perché gli amministratori alessandrini non si sono premurati si cercare quali fossero le loro linee guida?
L’onorevole Alberto Zolezzi, ribadendo che il lavoro della Commissione non è quello di accusare ma portare elementi utili a tutti, ha ricordato che la Provincia ha potere di firma su quei documenti. “E’ un bene che ci sia uno stop sulla produzione per le vostre diffide – ha spiegato Zolezzi – ma per quale motivo siete sicuri che la salute dei lavoratori e dei cittadini di Alessandria, Spinetta e dell’intero Bacino Padano siano sicuri?