La Dolceria Sabauda nel mese di maggio inaugurerà il nuovo punto vendita Casa Sabauda a Novi Ligure in via Altiero Spinelli 1, dove da gennaio 2021 è già operativo il moderno laboratorio artigiano, che mediamente sforna ogni giorno 50 mila amaretti e baci di dama della tradizione. Sono I Dolci del Moro di Castelletto d’Orba, da 55 anni sinonimo di bontà e di un’avventura familiare ispirata ai sapori tipici del Piemonte.
Inizia nel 1966 con Francesco Cazzulo, alla frazione Cazzuli Crebini, è il fornaio del paese, il Moro per gli amici, dopo aver sfornato pane tutta la notte, ogni giorno si dedica ai dolci tipici e con la moglie Rosalia si diverte a personalizzare le ricette, che non finiscono di sorprendere. Così accanto al forno crea il laboratorio dolciario per far arrivare i suoi dolci anche nei negozi e nei primi supermercati. Le ricette rimangono senza tempo grazie ai figli Paolo in attività con il papà dal 1986 e Fabrizio dal 2005. I Dolci del Moro dei fratelli Cazzulo Snc avvia collaborazioni strategiche, portando le tipicità locali in tutto il Nord Italia.
Ma le sorprese devono ancora iniziare. “Nel 2015 partecipando a manifestazioni fieristiche di respiro internazionale come Tutto Food a Milano – racconta Paolo Cazzulo – era evidente che per valorizzare la tradizione, non bastava preservare la genuinità e la freschezza delle materie prime di una volta, era necessario innovare la linea, che nella ampia e confortevole sede di 1200 mq è raddoppiata e bisognava migliorare la visibilità. L’etichetta Dolceria Sabauda richiama l’attenzione ai sapori classici della pasticceria piemontese. Il nuovo punto vendita, pasticceria fresca, caffetteria Casa Sabauda è l’invito a scoprire la lavorazione artigiana e la gastronomia con una sosta golosa dalla colazione all’aperitivo, anche in pausa pranzo, infatti il locale sarà pure tavola calda”.
Dal paese dell’acqua e del vino alla città del cioccolato, la ripartenza della produzione nel nuovo laboratorio, dopo la sosta forzata per il lockdown, è alquanto indovinata e fa ben sperare. “Malgrado la crisi e i fatti della vita – aggiungono i due titolari Paolo e Fabrizio Cazzulo –siamo contenti di essere riusciti a confermare tutti i lavoratori più otto neo assunti, fra cui due giovani pasticceri, in tutto 13 persone su due turni con le quali siamo entusiasti di vivere questa nuova esperienza”.
Avvicinarsi alla pasticceria moderna è una novità nella novità, ma l’attesa profuma di ricordi. “Da bambini con il nonno Giuseppe davamo una mano al papà a confezionare i baci per assaggiare il cioccolato da spalmare, a tostare le nocciole e a spellare le mandorle, che poi sminuzzava per fare gli amaretti”. Quelli morbidi dalla forma pizzicata.