Turismo sportivo in Italia: una risorsa da sfruttare per ripartire
Il turismo sportivo come risorsa per la ripartenza da questa pandemia. Quanti di voi avevano pensato a questa risorsa? Si parla di due comparti (lo sport ed il turismo) che sono stato colpiti duramente dalla pandemia e che continuano a soffrire, nonostante la riapertura di questi giorni. “Secondo dati dell’Osservatorio Turismo, (prima che la pandemia ci colpisse ndr) il giro d’affari di questa attività è stimato in 6,3 miliardi di euro con oltre 10 milioni di viaggi e oltre 60 milioni di pernottamenti in strutture ricettive italiane. 1,5 miliardi di euro è la spesa dedicata in Italia agli sport acquatici come vela, canoa e diving mentre 1 italiano su 4 sceglie la meta delle proprie vacanze anche in virtù dell’offerta sportiva. Gli appassionati raggiungono determinate località pur di praticare il loro sport preferito.”
Queste sono le info che ho trovato in rete. Adesso è quasi azzerato, ma se ci pensate bene, le due risorse unite sono un ottimo combustibile per la nostra ripartenza. L’Italia si presenta come una delle mete più importanti dal punto di vista turistico, tant’è che questo comparto cuba il 15% del nostro PIL. Attirare sportivi che praticano attività e nel contempo visitano i luoghi, diventa un volano utile per una economia che si deve necessariamente risollevare. Il Golf già da anni ha seguito questo filone, con ottimi risultati. La Regione Piemonte ha dedicato parecchie risorse, negli anni precedenti, per promuovere il territorio con attività sportive.
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Molti di voi penseranno che per promuovere questa risorsa ci sia bisogno di investimenti, di fondi, bandi europei. Il mio consiglio è che molte volte basta un po’ di fantasia. Non c’è bisogno di grandi attrazioni, di gare, di eventi, di bandi e di grandi studi. Un’attività come il nordic walking con la sua tecnica di camminata sportiva ben si presta ad una attività di promozione del territorio. Gli italiani praticano il nordic walking per la sua tecnica, per dimagrire, ma pochi pensano che questa attività possa essere utilizzata per il turismo e come promozione del territorio. Noi, in tempi non sospetti, abbiamo sviluppato un progetto che va in quella direzione. La creazione di una “Monferrato Card”, una lettera di intenti tra operatori ricettivi e appassionati di nordic walking per conoscere il territorio. La nostra idea è semplice: mettersi insieme per farsi conoscere. Musei minori locali, cantine (private e sociali) agriturismi che hanno in prossimità un sentiero da percorrere, sono stati contattati da noi e inseriti in questo progetto. Gli utenti di questa carta (turisti sportivi) possono percorrere i km. dei sentieri da noi selezionati e recarsi presso la struttura di riferimento per farsi convalidare la percorrenza effettuata. Al completamento della tessera, il turista potrà scegliere una “facility” offerta e messa a disposizione dai partecipanti al progetto. Un’idea semplice, non originale in quanto conosciamo iniziative simili in tutti i settori, ma uno strumento che di sicuro può servire per unire e forze e ripartire.
I punti di forza di questo progetto anche in periodi pandemici come quello attuale: attività all’aperto con percentuale infinitesimale di contagio. Attività salutistica e sportiva, frequentabile da tutti anche da chi non è sportivo e soprattutto conoscenza del territorio. Conoscere il territorio a piedi (in modo lento) presenta notevoli vantaggi rispetto ad un turismo sportivo più veloce. Il cicloturismo è un ottima risorsa ma è una risorsa che necessita di ampi spazi. Per farvi un esempio: la Venezia Torino (Ven-To) è un corridoio turistico di circa 500 km. I cicloturisti possono percorrerla in una settimana ma anche in una tre giorni (un weekend lungo), dipende dall’allenamento. Le strutture ricettive, le Amministrazioni Locali che aderiscono a questo progetto hanno la sola speranza di essere una tappa di questo tour. Mentre, camminare su un sentiero di 10 km. vuol dire osservare, ascoltare, conoscere il territorio nelle sue peculiarità e bellezze e non vederlo di sfuggita.
Camminare per i sentieri non richiede particolare attrezzatura. Gli effetti benefici sul nostro organismo sono innumerevoli e sono gli stessi di qualsiasi altra attività fisica. Il consumo calorico di una camminata è uguale a quello di una corsa. Questo lo dimostrano i vari report che ho a disposizione e che pubblicherò successivamente a questo articolo. L’unica differenza è il tempo: per percorrere 10 km a piedi impiego circa 2 ore e consumo dai 700 alle 800 kcal. Se facessi lo stesso percorso di corsa impiegherei la metà del tempo ma con le stesse kcal consumate. In effetti ci sarebbe un’ulteriore differenza tra la corsa e la camminata: correndo solleciterei lo stress di tutta la mia struttura fisica dalla schiena, ai legamenti, agli arti inferiori. Con la camminata no. Mio nonno mi diceva sempre: “Chi va piano va sano e va lontano, chi va forte va alla morte”. Valutate voi se questa affermazione non sia vera in questo contesto.