«Lasciateci suor Augusta e suor Claudia», al G3 in 250 firmano la petizione
Gli abitanti del quartiere chiedono che le due religiose possano rimanere a presidiare il centro pastorale
NOVI LIGURE — Una raccolta firme per chiedere che suor Augusta e suor Claudia rimangano al centro pastorale Cristo Risorto, al quartiere G3 di Novi Ligure. Circa 250 abitanti hanno aderito alla petizione promossa dal circolo ricreativo del quartiere, che chiede appunto di scongiurare l’allontanamento delle due religiose. I rappresentanti del circolo hanno inviato la petizione anche al Comune, e in particolare all’assessore alle Politiche sociali Marisa Franco, per sollecitare un intervento dell’amministrazione comunale novese.
«Vogliamo far comprendere la fondamentale importanza che riveste per il quartiere la permanenza delle due suore presso il centro pastorale, sottolineando il loro ruolo nella realtà religiosa e sociale del quartiere G3, che annovera un numero davvero ingente di abitanti», dicono i rappresentanti del circolo, Carlo Motto, Pietro Plazza, Giuseppe Robbiano e Lino Ricchetti.
«Purtroppo si ripropone la problematica dell’allontanamento di suor Augusta e suor Claudia dal G3, previsto per il mese di giugno – dicono – La notizia era già trapelata nell’autunno 2019 e avevamo cercato di coinvolgere l’amministrazione affinché facesse da tramite con il vescovo di Tortona e ancor più con la Casa Madre delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù, al fine di scongiurare tale decisione. Con l’avvento del Covid pareva superata la questione, ma in realtà era soltanto rinviata».
«Poiché ci preoccupava non poco il venir meno della presenza delle suore, avevamo promosso una raccolte di firme che abbiamo “tenuto nel cassetto” – scrivono i rappresentanti del circolo al Comune – Ora intenderemmo riproporla, possibilmente con il supporto dell’amministrazione, auspicando per quanto possibile una sensibilizzazione doverosa, che sottolinei il riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dalle suore per lunghi anni, con dedizione instancabile, come cardine di riferimento per gli abitanti del quartiere, non solo dal punto di vista prettamente religioso, ma ancor più dal punto di vista sociale, per ragazzi, persone ammalate, bisognose e disagiate».