In un periodo spesso così difficile per il mondo del lavoro è bene sapere quali possano essere i vantaggi di assumere dei giovani. Ne parliamo con li esperti dello Studio Ivaldi, Danilo Conte e Giulia Ciparelli.
Di che agevolazione stiamo parlando e chi può beneficiarne?
L’esonero è stato introdotto dalla Legge di Bilancio per il 2021 e ne potranno beneficiare i datori di lavoro privati che nel biennio 2021/2022 effettueranno nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato (o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine) nei confronti di giovani che non abbiano compiuto 36 anni e che non risultino essere stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro.
Come si possono verificare agevolmente questi requisiti?
Per escludere precedenti rapporti di lavoro a tempo indeterminato il sito dell’Inps ha un’apposita utility attraverso la quale si possono acquisire le informazioni. Attenzione: il riscontro non ha valore certificativo (per lavori in altri Paesi, per esempio). Pertanto è opportuno che i datori di lavoro acquisiscano dai lavoratori un’apposita dichiarazione.
Esistono eccezioni?
Non vale per lavoro domestico e di apprendistato né per i lavoratori intermittenti (a chiamata). Non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote.
Di che benefici fiscali parliamo?
L’esonero è del 100% dei contributi Inps per al massimo 36 mesi, fino a 6.000 euro. Il periodo di godimento dell’agevolazione può essere sospeso esclusivamente nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità, consentendo il differimento temporale.
Che requisiti deve avere il datore di lavoro?
Per quelli che non abbiano proceduto, nei sei mesi precedenti, a licenziamenti individuali o collettivi e che siano in regola con l’art. 31 del D.Lgs. 150/2015 e con il DURC.
Per eccezioni, possibilità e contribuzioni specifiche potete rivolgervi direttamente ai professionisti degli uffici:
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