Fitness e autostima
Un binomio “strano” sembra caratterizzare il titolo di questo articolo. Due aspetti apparentemente molto diversi e slegati sono messi a confronto, come a ricercare invece una correlazione diretta. Parliamo dell’autostima e del fitness. L’autostima è un processo che appartiene alla sfera mentale e rappresenta la valutazione che l’individuo ha di sé stesso. Il fitness concerne invece un’attività del tutto pratica che precede una serie di esercizi fisici finalizzati a dare una buona forma al proprio corpo. Come possiamo collegare questi due elementi?
Premettendo che corpo e mente possono essere vicendevolmente influenzabili, vediamo cosa può accadere fra questi due elementi in particolare. L’autostima, essendo l’opinione verso la propria persona, può, se negativa, riversarsi sulla vita anche pratica e sportiva dell’individuo sottraendo energia da dedicare ai propri obiettivi e nella vita quotidiana. Allo stesso tempo però, lo stesso corpo può essere in parte all’origine della scarsa autostima qualora la persona in questione non si riconosca nella propria forma fisica. Ecco che il binomio “strano” viene così spiegato con correlazioni che possono invece essere alquanto evidenti e incisive, in particolar modo nella fase adolescenziale di crescita quando la paura di non essere all’altezza si fa sentire (così come la continua ricerca di modelli e di consenso).
COME IL FITNESS PUÒ AIUTARE L’AUTOSTIMA
Se è vero che una bassa autostima rischia di essere un vero flagello per chi ci convive… è altrettanto vero che l’attività fisica può essere di aiuto nel migliorare l’opinione personale e dunque i risultati nella vita reale della persona in questione. Come? Sicuramente può agire su due dimensioni:
FISICA
Se la forma fisica dovesse essere una causa (o concausa) di una scarsa autostima, ogni miglioramento dovrebbe essere di aiuto per poter accrescere via via l’opinione positiva di sé stessi o quanto meno per ridurne l’impatto negativo. Oltre a perfezionare l’immagine fisica di noi stessi, un percorso sportivo o un allenamento mantenuto regolarmente è capace di generare endorfine che aumentano la sensazione di benessere e di soddisfazione verso noi stessi. Le endorfine costituiscono un gruppo di sostanze chimiche generate dal cervello, precisamente nel lobo anteriore dell’ipofisi, e si possono classificare come neurotrasmettitori. Quando un impulso nervoso raggiunge la colonna vertebrale vengono prodotte allo scopo di prevenire un ulteriore rilascio di tali segnali. La loro diffusione avviene in particolari condizioni e in occasione di attività fisiche molto intense: ci sono addirittura atleti di livello avanzato che maturano una sorta di dipendenza da training molto impegnativi proprio per arrivare ad un rilascio imponente di endorfine e quindi al relativo senso di benessere (che è anche indice di un allenamento molto “performante” e quindi capace di incrementare la motivazione).
MENTALE
Innanzitutto darsi un programma di fitness da seguire e rispettare aiuta a sviare dal “chiodo fisso” del non potercela fare. Ciò innesca un meccanismo di grande spinta a livello di fiducia in sé stessi e motivazione che si crea fra corpo e mente. Man mano che i risultati arrivano, acquisiamo consapevolezza che i nostri obiettivi possono davvero essere raggiunti e dunque possiamo effettivamente incidere sul nostro corpo e sulla nostra autostima, migliorandone i parametri.
DAI BENEFICI AI RISCHI
Se l’autostima può trarre beneficio dai risultati ottenuti attraverso l’attività fisica (e viceversa) è pur vero che di questa correlazione non bisognerebbe abusare. L’esercizio può contribuire a migliorarsi ma resta uno strumento e non dovrebbe mai essere o diventare fine a sé stesso. Se si basa totalmente la propria autostima sulla condizione fisica si tralasciano infatti altre componenti essenziali legate al raggiungimento di obiettivi personali in altri ambiti con la conseguenza di maturare una dipendenza dal fitness come unica dimensione attraverso la quale trarre benessere. Tale dinamica è a volte presente oggigiorno in chi si approccia al fitness per migliorare il proprio corpo e quindi la propria autostima inseguendo modelli magari difficili da raggiungere e, in ogni caso, di per sé, non depositari di un’effettiva realizzazione personale. L’esercizio fisico resta uno strumento per stare bene con il nostro corpo e quindi con noi stessi ma non può diventare l’unico obiettivo di vita in quanto si perdono molte componenti relazionali ed esperienziali.
CONCLUSIONE
Quando si ha una sana e buona autostima, si tende a percepire positività su te stessi e sulla vita in generale, con la possibilità di affrontare più serenamente e lucidamente le sfide che si profilano. L’esercizio fisico è utile per migliorare l’autostima perché fornisce motivazione e permette di vedere risultati concreti che si ottengono puramente con il proprio impegno facendo capire come, metaforicamente, tali successi possano essere replicati in altri ambiti di vita. Insomma può aiutare a sentirsi più sicuri di sé e a proprio agio, anche nel contesto sociale. Il binomio fitness e autostima è valido nella misura in cui non si perde l’aderenza alla realtà: se l’autostima viene totalmente resa dipendente dai risultati in ambito fisico in rischia di entrare in un girone “a doppio taglio” che può produrre nel tempo effetti opposti e che in ogni caso svia da tante altre componenti dell’autostima derivanti da altre tipologie di soddisfazioni legate ad esempio alle proprie esperienze sociali, professionali e relazionali.
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