Bachi da seta, l’università li riscopre: «Applicazioni nella biomedicina»
L'allevamento, un tempo tipico della Frascheta, oggi rivalutato grazie agli studi sulla sericina
POZZOLO FORMIGARO — Prosegue l’attività dell’associazione “La Frascheta” di Pozzolo Formigaro, questa volta con un appuntamento dedicato alla divulgazione scientifica che si terrà sabato 24 luglio alle 21 nella corte del castello. L’evento, che si annuncia particolarmente curioso e interessante, fa parte del cartellone degli incontri estivi organizzato dall’amministrazione comunale e ha ricevuto il patrocinio dell’Università del Piemonte Orientale.
Tutto ha avuto origine nell’ambito di un progetto di reinserimento della bachicoltura nella Frascheta alessandrina che ha fatto nascere una collaborazione tra l’azienda agricola Maggengo di Pozzolo, la Cascina Folletto di Bettole e gli atenei piemontesi. Così i docenti Letizia Fracchia, Lorella Giovannelli ed Elena Ugazio, hanno iniziato una collaborazione con l’architetto Paola Marenzana volta allo studio dei diversi prodotti e sottoprodotti derivati dall’allevamento di bachi da seta.
Durante la serata si racconterà di come un tempo l’allevamento del baco da seta fosse molto diffuso nelle nostre campagne e venisse finalizzato alla vendita dei bozzoli all’industria tessile, per la produzione della seta. Verrà, inoltre, descritta un’esperienza di allevamento del baco da seta in provincia di Alessandria, sia a fini didattici, sia sperimentali.
Infine le docenti dell’Università presenteranno i risultati dei loro studi sulla sericina, una proteina contenuta nel bozzolo considerata per lungo tempo solo un prodotto di scarto dell’industria tessile e oggi invece rivalutata in quanto preziosa risorsa, potenzialmente utilizzabile in ambito biomedico e alimentare e già impiegata nel settore cosmetico con ampie prospettive di sviluppo. Le docenti si alterneranno nel racconto di questa interessante ricerca, con l’ausilio di immagini e la presentazione dei prodotti ricavati dalla bachicoltura con la possibilità di vedere “dal vivo” tutti i passaggi del ciclo vitale del baco.
Si potranno così scoprire aspetti davvero inaspettati dell’utilizzo dei bozzoli e dell’idoneità della sericina in formulazioni cosmetiche e la descrizione di alcune delle più innovative applicazioni della seta in ambito biomedico. «Siamo certi che chi vorrà partecipare all’evento farà delle scoperte curiose e inaspettate, come, ad esempio, l’uso della sericina per l’allestimento di preparazioni per l’igiene e la cura del capello che hanno dimostrato un’azione rinforzante, riparatrice e protettiva della proteina sui capelli», dichiara la presidente dell’associazione Annalisa Micone.