La montagna come terapia, secondo appuntamento
NOVI LIGURE – Sabato 24 Luglio il Cai di Novi Ligure nel contesto del progetto di montagna terapia, ha effettuato la seconda uscita in collaborazione con il centro down di Alessandria.
La giornata prometteva bene, non faceva troppo caldo e il meteo non prevedeva pioggia quindi dal ritrovo sul piazzale della colonia di Caldirola è iniziato il percorso. La meta scelta dagli accompagnatori Mela Cocozza, Grazia Gavazza e Emma Bricola, era il rifugio Ezio Orsi del Cai tortonese, immerso tra i faggi e circondato da un grande prato.
I ragazzi e i genitori erano entusiasti, per loro era la prima volta tra quelle montagne meravigliose e così è cominciata l’ascesa. Il ritmo lento dei passi ha scandito la salita, le menti hanno lasciato da parte le preoccupazioni quotidiane per poter godere del paesaggio, si sono immerse nella natura tra piante di ginepro profumato, di iperico, di lamponi e fragole selvatiche da gustare. Tra chiacchiere e risate, il tempo è volato e dopo un paio d’ore il rifugio è apparso all’improvviso, illuminato dal sole che rendeva i colori più intensi.
Dopo un frugale pranzo al sacco alcuni temerari hanno deciso di salire sul Monte Ebro, il punto più alto della provincia di Alessandria, e così Pietro e Francesca con gli accompagnatori Cai e alcuni genitori hanno cominciato un’altra salita, per arrivare sempre più in alto e toccare con mano la croce di vetta. Lassù il vento soffiava forte ma più forte del vento è stata la soddisfazione e la meraviglia di fronte al paesaggio che si può godere a 360 gradi. Il monte Chiappo, Il Cavalmurone, l’Alfeo, il Lesima…la Val Borbera, la Val Curone. E’ stato difficile staccarsi dallo spettacolo che regala la cima ma bisognava tornare al rifugio e raggiungere gli altri che li stavano aspettando così una volta riunita la compagnia, dopo aver ringraziato i gestori del rifugio per la loro squisita accoglienza, il gruppo saldo, affiatato e coeso, ha preso la via del ritorno.
La giornata ha donato a tutti tanta bellezza, tanti sorrisi e tanta serenità e il pensiero comune è stato: “A quando la prossima gita?”