Arquata Scrivia non cambia: Alberto Basso confermato sindaco
L'attuale primo cittadino è uscito vincitore dalle urne. Il centrodestra si aggiudica il quarto mandato
Netta la vittoria di Basso che conferma la propria base elettorale. Guerra non lo scalfisce. Braini compatta il centrosinistra ma non sfonda
ARQUATA SCRIVIA — Con Alberto Basso il centrodestra si è aggiudicato il quarto mandato consecutivo ad Arquata Scrivia. Il sindaco uscente è stato rieletto ieri con un risultato netto, 1.668 voti, pari al 53,8 per cento dei consensi.
Sostanzialmente Basso ha confermato il proprio elettorato: nel 2016 aveva ottenuto solo una quarantina di voti in più. Da questo punto di vista, la lista di Enzo Guerra si è dimostrata irrilevante: nonostante vi figurassero diversi esponenti del “vecchio” centrodestra, gli Amici di Arquata sono riusciti solo a scalfire la base elettorale del sindaco.
Dal punto di vista percentuale, Basso è stato premiato dall’aumento dell’astensione: rispetto a cinque anni fa, sono quasi 500 in meno gli arquatesi che si sono recati alle urne, anche al netto del calo demografico. E infatti – sebbene avesse più voti in termini assoluti – Basso nel 2016 aveva vinto con una percentuale inferiore, pari al 47,8 per cento.
Arquata Scrivia non cambia: Alberto Basso confermato sindaco
L'attuale primo cittadino è uscito vincitore dalle urne. Il centrodestra si aggiudica il quarto mandato
Federico Braini è riuscito a compattare intorno a sé l’area del centrosinistra ma rispetto a cinque anni fa ha perso quasi 150 voti. Nel 2016 la lista di Fabrizio Dellepiane aveva ottenuto 1.173 preferenze (32,8 per cento), contro le 1.024 di Braini (33 per cento). Numeri alla mano, il candidato di Noi per Arquata non sembra aver convinto l’elettorato che nel 2016 si era riconosciuto nella lista di Diego Sabbi (697 voti), vale a dire la sinistra più radicale e il M5s.
La lista del “terzo incomodo” Enzo Guerra si è rivelata quasi un flop. Non è riuscita a rovinare i piani di Basso, né sembra plausibile che abbia rubato voti a Braini. Eppure ha portato a casa 410 voti (13,2 per cento) pescati tra gli scontenti di tutti gli schieramenti e tra chi è rimasto orfano dei propri punti di riferimento (come i Cinque Stelle). In questo senso, quella di Guerra è stata davvero una lista civica senza appartenenze politiche, come aveva promesso.
Basso: "I giochini da Prima Repubblica non hanno funzionato"
Le prime dichiarazioni di Alberto Basso, rieletto sindaco di Arquata Scrivia.
Quindici anni fa, Paolo Spineto conquistò Arquata Scrivia sfruttando le divisioni del centrosinistra che presentò due candidati: ottenne il 36,9 per cento dei voti, gli altri due insieme (Roberto Gattone e Roberto Tamburini) avrebbero fatto oltre il 63 per cento. Si parlò di una vittoria che non poteva durare. Invece Spineto nel 2011 fece il bis, e questa volta con una maggioranza schiacciante: 66 per cento. Ma il centrosinistra non si era ancora completamente riavuto dalla diaspora del 2006.
Il 2016 sembrava l’anno buono, ma Basso, l’erede di Spineto, vinse arrivando vicino alla maggioranza assoluta. Che oggi ha superato. Per il centrosinistra la rivincita dovrà attendere, ancora una volta.
Elezioni comunali: ad Arquata Scrivia gli ultimi comizi, poi il voto
Oggi le manifestazioni conclusive della campagna elettorale. Tre i candidati: Alberto Basso, Enzo Guerra e Federico Braini