«Acos, i soldi dei regali di Natale vadano ai bisognosi»
La richiesta del sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella dopo la polemica in consiglio comunale sui 140 mila euro spesi nel 2018/2019
NOVI LIGURE — Il sindaco Gian Paolo Cabella ha chiesto ad Acos di destinare ai servizi sociali i soldi usualmente destinati all’acquisto dei regali natalizi per dipendenti e altre persone. Il primo cittadino ha chiesto all’azienda di trasferire le somme al Csp, il Consorzio dei servizi alla persona.
«Ritengo che nel periodo natalizio dobbiamo fare qualcosa in più per le famiglie, e ridare alla cittadinanza invece di chiedere. Perciò ho chiesto che le somme destinate ai consueti rituali natalizi vengano invece utilizzate per le persone che faticano ad arrivare a fine mese. Sono convinto che, rispetto al passato, questa sia la maniera corretta di usare i fondi: per aiutare i cittadini», ha scritto Cabella.
Il caso era stato sollevato durante l’ultimo consiglio comunale dal segretario della Lega. Giacomo Perocchio infatti aveva rivelato che nel biennio 2018-2019 Acos aveva speso circa 140 mila euro per i pacchi natalizi indirizzati ai dipendenti ma soprattutto ad altre persone, estranee all’azienda. Secondo la denuncia di Perocchio, si sarebbe trattato di regali di alta qualità, che la nuova dirigenza si sta impegnando a tagliare: «Nel 2020 sono stati spesi 43 mila euro e la previsione di quest’anno è di meno di 20 mila euro».
Pochi giorni prima, l’accusa di utilizzare impropriamente i soldi di Acos era arrivata dal centrosinistra («è il bancomat della destra al governo»). L’ex azienda municipalizzata infatti avrebbe sponsorizzato con circa 40 mila euro le iniziative dell’estate novese e con altri 100 mila euro la riapertura del teatro Marenco.
La richiesta del sindaco Cabella comunque dovrebbe aver messo un punto fermo sulla questione. «Considerata la grave congiuntura causata nel tessuto sociale dalla pandemia, propongo che Acos provveda al trasferimento al Csp delle somme, con la precisa destinazione a incrementare il fondo creato per i soggetti che dimostrano incapacità di far fronte alle spese relative ai servizi di prima necessità», ha messo nero su bianco Cabella.