Paola Rivaro, la Torre d'Oro alla "Signora dei ghiacci"
La scienziata di Novi Ligure si occupa di cambiamenti climatici, oceanografia e chimica. Al suo attivo diverse spedizioni di ricerca…
Il contrammiraglio Massimiliano Nannini, originario di Novi Ligure, guida l'Istituto idrografico della Marina militare
NOVI LIGURE — Ieri al museo dei Campionissimi è stato presentato il progetto promosso dai Rotary Club Gavi-Libarna, Novi e Acqui “Da Novi ai poli e ritorno: l’esperienza di due novesi ai confini della Terra”. L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori circa la tutela dell’ambiente. I due novesi ai Poli sono la professoressa Paola Rivaro e il contrammiraglio Massimiliano Nannini, direttore dell’Istituto idrografico della Marina Militare. Nannini, nato a Novi Ligure 54 anni fa, ha partecipato a diverse missioni idro-oceanografiche e dal 2020 è direttore dell’Istituto.
– Contrammiraglio Nannini, quanto è importante coinvolgere i giovani sui temi dell’ambiente?
«Purtroppo si è parlato poco di ambiente e di mari negli anni passati. Il mare offre spunti di informazione, di lavoro e di formazione. Rivolgersi ai giovani dà valore a ciò che facciamo, inoltre possiamo illustrare quelle che possono essere le carriere da intraprendere. Non si conosce fino in fondo le opportunità del mare, basti pensare che ancora oggi l’80% del trasporto delle merci avviene in nave».
Paola Rivaro, la Torre d'Oro alla "Signora dei ghiacci"
La scienziata di Novi Ligure si occupa di cambiamenti climatici, oceanografia e chimica. Al suo attivo diverse spedizioni di ricerca…
– Per lavoro ha svolto missioni al Polo Nord, quanto è importante studiare i ghiacci per la nostra vita e per “curare” l’ambiente in cui viviamo?
«Studiare il Polo Nord è fondamentale perché l’ambiente del Polo è molto fragile e deve essere tutelato, inoltre gli eventi atmosferici e i cambiamenti climatici al Polo Nord avvengo a una velocità superiore e hanno un impatto diretto verso tutta la terra».
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– L’innalzamento delle temperature e le forti precipitazioni che ogni anno causano alluvioni sono attribuibili solo all’inquinamento o è la natura che sta cambiando?
«È la domanda delle domande. Se guardiamo i dati possiamo notare che le temperature si sono alzate e che hanno modificato, per esempio, l’habitat del Mediterraneo dove ora vivono specie di pesci che prima erano presenti solo ai Tropici. Quanto questo cambiamento sia legato all’uomo o alla natura va ancora studiato. Posso dire che al Polo Nord, purtroppo, non c’è un ambiente incontaminato, anzi è un luogo, per via delle correnti, dove si ammucchiano le plastiche. Il Polo è una sorta di imbuto attraversato dalle acque. Poi anche in questo angolo di mondo è aumentato il traffico marittimo ed è iniziato anche l’interesse turistico con le navi da crociera. Non a caso i porti del Nord dell’Islanda si sono attrezzati proprio per accogliere queste imbarcazione».
L’intervista completa sul Novese in edicola fino a mercoledì 20 ottobre
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