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Andrea Boscaro  
27 Ottobre 2021
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16:50 Logo Newsguard
Meme

Google, l’illusionista della conoscenza

Come afferma Alessandro Baricco, l’uso di Google porta con sé un rischio, quello di contenere una grande illusione. Avere sotto le dita, addirittura a portata di voce, tutte le informazioni del mondo porta infatti a credere di essere in possesso della conoscenza. Ma questa può essere perseguita solo, fra tutti quei risultati, si impara a cercare, vagliare, collegarne i riferimenti.

Che anche per Google il compito non sia semplice, lo rivela il suo responsabile Pandu Nayak (in foto) che ha di recente ricordato il fatto che circa il 15% dei 3 miliardi di ricerche condotte giornalmente dagli utenti non sono mai state fatte ed è per questo che il motore di ricerca si avvale di un sistema di intelligenza artificiale, Rank Brain, il cui compito è analizzare moli di dati e identificare, grazie ad algoritmi matematici, modelli, tendenze e riferimenti incrociati, per poi individuare risposte che non sono solo statisticamente più pertinenti, ma più puntuali perché analizzate in relazione fra loro. Poi sta a noi pensarci su.

Quando sentiamo dire che c’è chi garantisce ad un’azienda o ad una organizzazione di ottenere la “prima posizione su Google”, dobbiamo ricordare che semplicemente tale posizione non esiste perché i risultati sono personalizzati sulla base dei fattori oggettivi e soggettivi con cui è inquadrata quella specifica ricerca e riconosciuto quello specifico individuo che la produce. Provate a navigare su history.google.com e noterete quanto ogni ricerca che facciamo sia registrata per una successiva esperienza di navigazione personalizzata.

pandu-nayak-google-web-algoritmo

La SEO, l’insieme di tecniche che si occupano di migliorare il posizionamento di una pagina web su Google e sugli altri motori di ricerca, non è dunque una scienza esatta, nondimeno incentiva chi deve valutarla e praticarla a fare un cambiamento di mentalità importante: mettersi dalla parte dei potenziali destinatari del messaggio e ricostruirne l’intento di ricerca con l’obiettivo di produrre un contenuto volto a risolvere il suo bisogno informativo. Non è un cambiamento da poco.

Il segreto dunque è conoscere bene il proprio target ed avvalersi degli strumenti che la Rete mette a disposizione per studiarlo. Un buon lavoro sui contenuti offerti per accrescere la propria rilevanza, sugli aspetti tecnici che rendono più efficiente il caricamento e la fruizione del sito ed infine una preziosa attività di presenza in Rete per accrescere la sua popolarità faranno poi il resto.

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