Ecosistema Urbano 2021: Alessandria quart’ultima in Italia
ALESSANDRIA – Alessandria è l’ultima città del Nord, e soprattutto la quart’ultima in tutta Italia, nel nuovo rapporto Ecosistema urbano 2021 appena presentato da Legambiente.
Numeri che dovrebbero far riflettere, specialmente in un momento in cui tanto si parla di ambiente e salvaguardia del pianeta: “Alessandria e Torino continuano a pagare una raccolta differenziata drammaticamente e in modo ingiustificabile bassa, al 45,7% e 50,8% (anno 2020) – commenta Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – La fotografia piemontese è impietosa: i dati non dicono tutto ma raccontano molto, in particolare di quanto le amministrazioni cittadine debbano fare scelte che avremmo definito coraggiose, ma che oggi possiamo solo più definire inevitabili, anche alla luce della consapevolezza del ruolo che le aree urbane hanno e avranno su contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici e, conseguentemente, in relazione alla qualità della vita. Per vincere queste sfide abbiamo oggi una grande, forse la più grande opportunità che non possiamo sprecare: i fondi del Pnrr devono indirizzare e finanziare investimenti innovativi, efficaci e in linea con la tutela dell’ambiente”.
Non solo: tutti i capoluoghi piemontesi perdono diverse posizioni rispetto al 2020, con la sola Cuneo che ne guadagna una (ora 14esima); Biella e Verbania escono vistosamente dalla top ten dello scorso anno, Novara sostanzialmente si conferma (43esima). Male Asti (68esima), malissimo Torino (81esima) e Vercelli (84esima). Addirittura quartultima generale e ultima tra le città del nord del paese Alessandria (102esima). Aosta passa invece dal 56esimo posto al 42esimo.
“Gli indicatori sulla qualità dell’aria, sul tasso di motorizzazione e sulle vittime della strada sono negativi in quasi tutta la Regione – prosegue Prino – così come quelli relativi ad offerta e uso Tpl, a metri quadri di ciclabili e di isole pedonali pro-capite. Praticamente tutta la regione è rossa in relazione alle rinnovabili su edifici pubblici, bene solo Torino in relazione al consumo di suolo, quest’ultimo un trend che ci auguriamo venga confermato dal capoluogo. Mediamente scarso il verde fruibile e non alta la presenza di alberi urbani ogni 100 abitanti; bene la qualità della rete fognaria ma ancora alta la dispersione di acqua e il suo consumo, criticità che peseranno sempre più sulle nostre città in ottica di resilienza e contrasto ai cambiamenti climatici”.