Come nasce una repubblica: Fornaro spiega il referendum del 1946
A Pozzolo Formigaro la presentazione del volume dedicato alla complessa fase della transizione, con la guerra fredda all'orizzonte
POZZOLO FORMIGARO — Sabato 20 novembre le cantine del castello di Pozzolo Formigaro ospiteranno la presentazione del volume “2 giugno 1946 – Storia di un referendum”. Sarà presente l’autore Federico Fornaro, già sindaco di Castelletto d’Orba e senatore, oggi capogruppo di LeU alla Camera dei deputati. Interverranno il sindaco di Pozzolo Domenico Miloscio e la professoressa Graziella Gaballo. L’iniziativa – in programma alle 10.30 – è organizzata dall’assessorato alla Cultura e dalla biblioteca comunale.
Storia di un referendum: il libro
Il 2-3 giugno 1946 con il voto della maggioranza degli italiani nel referendum istituzionale l’Italia passò dalla monarchia alla repubblica, concludendo una lunga transizione dal fascismo alla democrazia, iniziata il 25 luglio 1943. Per la prima volta nella storia d’Italia le donne poterono votare al pari degli uomini e ventuno di loro furono elette all’Assemblea Costituente. Come ha scritto Piero Calamandrei: «Mai nella storia è avvenuto, né mai ancora avverrà che una repubblica sia stata proclamata per libera scelta di popolo mentre era ancora sul trono il re».
Dalla dittatura alla repubblica: si tratta di una fase complessa e contraddittoria, che nel libro di Federico Fornaro viene riletta alla luce del dibattito sulla questione istituzionale e del controverso approdo alla scelta referendaria, oltre che analizzando la competizione tra gli alleati inglesi e americani per l’egemonia sul Mediterraneo.
Regno del Sud e Resistenza convissero fino alla Liberazione, in un dualismo destinato ad alimentare la tesi secondo cui si sarebbe potuto fare di più e meglio per garantire una reale discontinuità con gli apparati burocratici e amministrativi del vecchio regime fascista. Ma il radicale rinnovamento dello stato fu frenato dalle forze della conservazione, largamente compromesse con il fascismo e, soprattutto, dal delinearsi all’orizzonte della guerra fredda e della competizione globale tra Stati Uniti e Unione Sovietica.