Ciampini Boccardo, pronti i laboratori all’ex Bunet: manca solo la firma
I locali allestiti al ristorante annesso al Museo dei Campionissimi sono pronti, ma serve ancora un'autorizzazione
NOVI LIGURE — Open day “virtuale” oggi all’istituto Ciampini Boccardo. Per precauzione, ancora per questa volta la scuola di Novi Ligure ha scelto la modalità online per presentare corsi e iniziative alle famiglie e ai ragazzi interessati all’iscrizione. «Ma a gennaio, se la situazione migliorerà, potremo finalmente accogliere le persone anche in presenza», dice il dirigente scolastico Mario Scarsi.
L’istituto superiore di Novi Ligure – con i suoi 1.350 studenti e 8 indirizzi – è probabilmente il più “complesso” della provincia. Ospita anche corsi serali per adulti e l’attività nelle aule ferve dalle 7 del mattino fino alle 23. Un grosso impegno per i 180 docenti, ripagato però dai riconoscimenti che ogni anno arrivano alla scuola (come di recente dalla Fondazione Eduscopio).
C’è sempre spazio per migliorare però. In questo momento, il cruccio del preside Scarsi e del referente del corso di Enogastronomia Giuseppe Nappi sono i laboratori allestiti nei locali dell’ex ristorante Bunet, a fianco del Museo dei Campionissimi e del centro fieristico Dolci Terre. L’immobile è di proprietà comunale ed è stato lasciato dal precedente locatario – il titolare del ristorante – dopo una travagliata vicenda giudiziaria.
«Avevo chiesto al Comune di poter utilizzare quei locali per i laboratori del corso di “Enogastronomia e Servizi di sala e vendita” già durante la precedente amministrazione – afferma Scarsi – Richiesta poi ribadita all’attuale giunta che devo ringraziare per aver fatto la propria parte». Il Comune infatti ha sistemato la struttura, che ora è sostanzialmente pronta ad accogliere gli studenti.
Che non sono pochi: «Otto anni fa, quando demmo vita al corso di Enogastronomia, avevo solo una classe – spiega Nappi, chef professionista – Oggi sono ben quindici. L’utilizzo dei laboratori è molto importante per i ragazzi, che così possono imparare concretamente come si lavora in cucina, in sala o dietro il bancone del bar».
Manca però ancora la classica “firma”. I locali sono di proprietà comunale, che li ha affittati alla Provincia a cui per legge spetta la competenza sull’edilizia scolastica relativa agli istituti superiori. «Stiamo attendendo da Palazzo Ghilini l’autorizzazione a far entrare i ragazzi nei laboratori all’ex Bunet – dice Scarsi – Non nascondo una certa impazienza dopo due anni di attesa per ottenere quei laboratori di cui la nostra scuola ha assoluto bisogno. Spero che questo inghippo burocratico non provochi ulteriori ritardi e mi auguro che la Provincia ci dia il via libero al più presto».
«Questo territorio ha una forte vocazione enogastronomica – conclude Nappi – Istituzioni, mondo del lavoro e scuola devono operare insieme per valorizzarla. Il numero di studenti del nostro corso sta lì a dimostrare che la scuola sta facendo la propria parte. Spero che anche le istituzioni facciano lo stesso e che a gennaio si possano aprire le porte del nostro ristorante didattico».